Presentazione di “Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista” di Dino Grassi – Martedì 30 aprile aprile ore 17 a Tellaro, ex Oratorio ‘n Selàa
26 Aprile 2024 – 08:45

Presentazione di“Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista”di Dino GrassiMartedì 30 aprile ore 17Tellaro – ex Oratorio ‘n Selàa.
All’incontro interverrà Giorgio Pagano, curatore dell’opera e autore di una postfazione e di …

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Rassegna di film di Amos Gitai al cinema Il Nuovo

a cura di in data 22 Ottobre 2014 – 09:25

L’Associazione Culturale Mediterraneo e il Cinema il Nuovo, in collaborazione con la Consulta Studentesca Provinciale e Amnesty International, rendono omaggio a uno dei più grandi registi viventi: Amos Gitai. La manifestazione-evento comprende una retrospettiva dei suoi film. Cineasta israeliano, architetto di formazione, Amos Gitai elabora da oltre tre decenni un’opera rigorosa e coerente sugli interrogativi che assillano il suo Paese e il mondo contemporaneo. La rassegna si impone sia per l’impegno del regista nella comprensione della complessità del reale, sia per la sua continua e rinnovata ricerca narrativa e stilistica. I suoi temi preferiti, la memoria, l’identità e l’esilio, stanno alla base di un percorso permeato da una straordinaria profondità.

Il primo film, lunedì 27 ottobre alle ore 10,30 (matinée per le scuole) e alle ore 21,00, è Kadosh. Una giovane donna, Malka, è costretta dalle convenzioni a sposare un uomo che non ama, mentre Rivka che ama, riamata, suo marito, su istigazione del rabbino viene ripudiata perché ritenuta, ingiustamente, sterile. Tutto ciò non avviene nel Medioevo ma ai giorni nostri, a Mea Shearim, il quartiere ultraortodosso di Gerusalemme. Ultimo capitolo di una trilogia urbana (Tel Aviv la laica, Haifa la multietnica, e ora Gerusalemme): il sacro (Kadosh, appunto) secondo Amos Gitai.

Il secondo film della rassegna (ore 10,30 e 18,00) lunedì 3 novembre con l’inedito in Italia “Lulla by to my father”). Si tratta di un’opera basata sulla ricerca continua di un equilibrio tra ricostruzione, memoria, finzione, emersione di sentimenti individuali, poesia e vena creativa dell’autore. Questo equilibrio così complesso riesce perfettamente ad Amos Gitai, che alla figura del padre aveva già dedicato un’articolata mostra (con immagini, documenti e installazioni video) che ha fatto il giro del mondo.

Chiude la rassegna “Free Zone” lunedì 10 novembre (ore 10,30 e ore 21,00). In Giordania c’è una zona di libero mercato tra popolazioni confinanti e ostili. Vi convergono Rebecca, americana di padre ebreo (dunque non ebrea, secondo le regole della discendenza matrilineare) in fuga da un rapporto sentimentale naufragato; Hanna, concreta e spiccia commerciante israeliana che sostituisce il marito -ferito in un attentato- in missione d’affari; e Leila, palestinese, che vive una difficile situazione personale…
Tutte le proiezioni si terranno al Cinema Il Nuovo, via Colombo 99.

Il biglietto al mattino ha il costo di 3 euro per gli studenti. Alle 18 e alle 21 normale bigliettazione per il pubblico, con riduzione per i soci dell’Associazione Culturale Mediterraneo e per gli studenti.

Amnesty International sarà presente con un banchetto per raccogliere firme su petizioni e distribuire materiale informativo.

Per ogni informazione visitare il sito www.associazioneculturalemediterraneo.com

 

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