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Presentazione di “Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista” di Dino Grassi – Martedì 30 aprile aprile ore 17 a Tellaro, ex Oratorio ‘n Selàa

a cura di in data 26 Aprile 2024 – 08:45

Invito

Presentazione di
Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista
di Dino Grassi
Martedì 30 aprile ore 17
Tellaro – ex Oratorio ‘n Selàa.

All’incontro interverrà Giorgio Pagano, curatore dell’opera e autore di una postfazione e di un’intervista a Dino Grassi. L’iniziativa è organizzata dalla Mutuo Soccorso di Tellaro in collaborazione dell’Associazione Culturale Mediterraneo.

Dino Grassi (1926-2023) è stato un operaio del Cantiere del Muggiano alla Spezia, per oltre dieci anni segretario della Commissione Interna. Fu poi consigliere regionale del PCI, assessore comunale a Sarzana e assessore provinciale. Nato a Massa, si trasferì subito con la famiglia a Pozzuolo di Lerici e trascorse l’adolescenza e la gioventù a San Terenzo. Dino Grassi è stata una figura di rilievo anche per la comunità di Tellaro, un esempio e un punto di riferimento per i suoi abitanti che hanno lavorato nel Cantiere.
La “memoria” traccia la vita lavorativa di Grassi presso il Cantiere del Muggiano dal 1940 al 1980. Attraverso i suoi ricordi emergono sia le sue esperienze personali che quelle della comunità che lo circondava, influenzata dagli eventi storici significativi del tempo. Questi includono momenti come il 25 luglio e l’8 settembre 1943, gli scioperi del 1944 e la Resistenza, la ricostruzione post-bellica, la frammentazione sindacale negli anni ’50, la caduta del mito di Stalin, la lotta operaia degli anni ’60, culminando nell’Autunno caldo e nella sua repressione.
A La Spezia, nei primi anni ’60 fino ai primi ’70, si combatteva duramente per la sopravvivenza del Cantiere del Muggiano. In un momento in cui le storie del proletariato industriale rischiano di essere dimenticate, la “memoria” di Grassi, insieme all’intervista, ci incoraggia a esaminare le narrazioni delle fabbriche e a recuperare la ricca eredità politica e culturale di quel periodo, affinché non vada perduta una fonte di conoscenza ancora preziosa per noi oggi.


Il libro di Dino Grassi “Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista” è stato presentato martedì 30 aprile a Tellaro, per iniziativa della Società di Mutuo Soccorso e dell’Associazione Culturale Mediterraneo.
A introdurre l’incontro è stato Bruno Menegatti, compagno di lavoro di Dino Grassi al Cantiere Muggiano, che ha ricordato le sue qualità morali e i suoi insegnamenti costanti ai compagni di lavoro più giovani. “E’ grazie soprattutto a lui – ha affermato – che gli operai del Muggiano sono stati protagonisti di grandi lotte di valore nazionale, sia per i diritti in fabbrica che per la salvezza del Cantiere dalle minacce di ridimensionamento e chiusura”.
Stefania Novelli, presidente di ARCI La Spezia, e Giorgio Pagano, curatore dell’opera, hanno ricordato le figure dei tellaresi Delio Pellegri e Bruno Scattina, tra i protagonisti del libro. Pellegri fu uno dei licenziati per motivi politici nel 1952: era intervenuto in un’assemblea contro la legge truffa, durante uno sciopero regolarmente proclamato. Con lui furono licenziati altri otto lavoratori, tra cui Mario Pistelli, l’unico organizzatore dello sciopero del marzo 1944 al Muggiano deportato a Mauthausen e sopravvissuto, a differenza di tutti gli altri lavoratori deportati. Fu dopo quella “decapitazione” della Commissione Interna, che Grassi ne divenne il segretario, affiancato da Bruno Scattina.
Giorgio Pagano ha detto che il libro “ha il merito di raccontare con una scrittura potente una fase storica di lotte per la libertà e la dignità del lavoro” ma anche di ricordarci che “gli operai esistono e soffrono ancora” e che “il mondo dei più deboli ha bisogno di una rappresentanza non solo sindacale ma anche politica, per riprendere su nuove basi le lotte per la libertà e la dignità del lavoro”.
La conclusione del libro di Grassi è identica a quella espressa dal Presidente della Repubblica lo stesso 30 aprile: il lavoro “non è una merce” – ha detto Mattarella – ma “un elemento base della nostra identità democratica: è anzitutto libertà dal bisogno e strumento per esprimere se stessi, per realizzarsi nella vita”. La sua “connessione con la realizzazione della personalità umana conferisce al lavoro un significato ben più grande di un bene economico; lo rende elemento costitutivo del destino comune”.
Pagano ha affrontato anche il tema della lotta per la sicurezza del lavoro, al centro della memoria di Grassi, e si è soffermato sullo sfruttamento dei lavoratori migranti delle ditte d’appalto, che oggi costituiscono la grande maggioranza degli occupati del Muggiano, condividendo ancora le parole di Mattarella: “Mille morti sul lavoro in un anno rappresentano una tragedia inimmaginabile. Ciascuna di esse – anche una sola – è inaccettabile”. E ancora: “Vigilare è un preciso dovere. Sulle delinquenziali forme di caporalato. Sulle condizioni inumane in cui vengono scaraventati i lavoratori”.
Le prossime presentazioni del libro di Dino Grassi si terranno a Empoli, mercoledì 15 maggio alle 18 (libreria Rinascita), e a Carrara, giovedì 16 maggio alle ore 21 (sala ex hotel San Giacomo).

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