Presentazione di “Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista” di Dino Grassi – Martedì 30 aprile aprile ore 17 a Tellaro, ex Oratorio ‘n Selàa
26 Aprile 2024 – 08:45

Presentazione di“Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista”di Dino GrassiMartedì 30 aprile ore 17Tellaro – ex Oratorio ‘n Selàa.
All’incontro interverrà Giorgio Pagano, curatore dell’opera e autore di una postfazione e di …

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Marco Doria apra la porta del Mediterraneo

a cura di in data 26 Marzo 2012 – 09:05

La Repubblica-Il Lavoro 22 marzo 2012 – Siamo persone impegnate nella solidarietà, nel dialogo interculturale, nella cooperazione e nelle relazioni internazionali, convinte che oggi il compito di ogni amministrazione pubblica, anche a livello locale, sia quello di giocare un ruolo responsabile nel tempo della globalizzazione e di trovare una propria collocazione dentro il cambiamento geopolitico e geoeconomico in atto. Una città come Genova, per storia e posizione strategica, deve ridare centralità al tema delle relazioni e delle collaborazioni internazionali e tornare ad essere protagonista dell’attività di lotta alla povertà e di scambio economico e culturale nello spazio euro-mediterraneo ed euro-africano. Un’attività di aiuto umanitario ma anche di promozione reciproca di un nuovo sviluppo.

In particolare, la riva sud del Mediterraneo deve diventare il centro dell’impegno internazionale di Genova. Non solo la geografia, ma la sua storia e la sua attualità di città a forte immigrazione dal Nord Africa impongono a Genova il ruolo di centro del Mediterraneo, inteso non come linea di faglia tra civiltà ma come area dell’incontro tra culture e religioni diverse. Ma la città sarà centrale nel Mediterraneo solo se il Mediterraneo sarà centrale nelle sue politiche. Se saprà, senza diffidenze, essere presente nella riva sud per accompagnare e sostenere il processo di transizione verso regimi democratici più stabili.
Occorre, inoltre, imparare a guardare all’Africa sub sahariana come luogo dove è possibile sia il “dono” che l’investimento. E, nello stesso tempo, mantenere l’attenzione al rapporto storico con l’America Latina e al fenomeno migratorio verso e da quel continente, che favorisce la cooperazione tra città e tra comunità.
Abbiamo colto nelle posizioni di Marco Doria la consapevolezza che la cooperazione e le relazioni internazionali sono elementi fondamentali dell’identità culturale e politica di Genova. Gli proponiamo, con questa lettera aperta, un incontro pubblico per approfondire le sue linee programmatiche su questi punti. Perché il Comune di Genova superi un deficit che non è stato solo di risorse investite ma anche di visione e di capacità sinergica con tutti coloro che, nel pubblico e nel privato, possono fare la propria parte. Il mondo dei cittadini attivi, impegnati in attività di cooperazione e di scambio culturale ed economico può costituire un riferimento e una risorsa per chi vorrà amministrare e costruire la Genova del futuro, sempre più solidale e aperta al mondo.

Alessandra Ballerini
Francesca Dagnino
Luigi Ferrannini
Giacomo Ferrari
Walter Massa
Beppe Pacini
Giorgio Pagano
Carla Peirolero
Bruno Piotti
Sergio Schintu

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