Presentazione di “Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista” di Dino Grassi – Martedì 30 aprile aprile ore 17 a Tellaro, ex Oratorio ‘n Selàa
26 Aprile 2024 – 08:45

Presentazione di“Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista”di Dino GrassiMartedì 30 aprile ore 17Tellaro – ex Oratorio ‘n Selàa.
All’incontro interverrà Giorgio Pagano, curatore dell’opera e autore di una postfazione e di …

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L’ambiente e la sanità sono il nostro Morandi

a cura di in data 12 Giugno 2019 – 21:18

La Nazione 7, giugno 2019 – La situazione ambientale e sanitaria a Spezia è molto preoccupante. Serve una mobilitazione che prescinda dalle appartenenze partitiche. Quando sono in gioco gli interessi fondamentali di una comunità, occorrono l’impegno personale di ciascuno e l’unità più ampia.
L’Enel ha cambiato parere: la centrale a carbone non sarà più dismessa ma riconvertita a gas. Il futuro dell’energia è nelle fonti rinnovabili, ma capisco che in una fase di transizione ci sia bisogno del gas. Mi domando però: perché proprio a Spezia, che dal 1962 ha una centrale a carbone in pieno centro urbano? La proposta dell’Enel va combattuta non in nome della tesi “non nel mio giardino”, ma in nome della tesi della peculiarità del sito. L’ex Presidente dell’Enel Franco Corbellini disse negli anni Ottanta: “Oggi non costruiremmo certamente una centrale in un sito come quello spezzino, in mezzo alle case”. Il ragionamento vale anche per una centrale a gas, che è pur sempre inquinante: emette ossido di azoto e ammoniaca, che sono cancerogeni.
Tutto ciò in un contesto complessivo in cui le fonti inquinanti aumentano. Le navi da crociera sono delle ciminiere: una bomba ambientale che emette polveri, ossidi di zolfo, azoto. Siamo il quinto porto più inquinato d’Italia, e la previsione è di un forte aumento.

In questa situazione bisogna battersi per diminuire il più possibile le emissioni inquinanti ma anche per un sistema sanitario di qualità, che prevenga e curi le malattie di origine ambientale. La nostra ASL è la più deprivata di risorse di tutta la Liguria: ha 100 dipendenti ogni 10.000 abitanti, contro i 155 della media regionale; e 380 posti letto in meno rispetto alle norme di legge, che ne prevedono 3,7 ogni 10.000 abitanti. L’Ospedale è dimezzato: il vecchio Felettino è stato abbattuto, ma la costruzione del nuovo Ospedale è ferma da un anno e mezzo. Ancora: sette strutture complesse sono senza primario da molti anni.

La situazione è davvero grave: ambiente e sanità sono il nostro “ponte Morandi”. E’ il momento di farci sentire come cittadini. Spezia deve essere una comunità, con una classe dirigente coesa sui grandi temi di fondo. Ecco perché venerdì sarò in piazza Beverini, alla manifestazione indetta da tante associazioni. Se non ora quando?

Giorgio Pagano
Cooperante, già Sindaco della Spezia

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