Presentazione di “Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista” di Dino Grassi – Martedì 30 aprile aprile ore 17 a Tellaro, ex Oratorio ‘n Selàa
26 Aprile 2024 – 08:45

Presentazione di“Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista”di Dino GrassiMartedì 30 aprile ore 17Tellaro – ex Oratorio ‘n Selàa.
All’incontro interverrà Giorgio Pagano, curatore dell’opera e autore di una postfazione e di …

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Immigrati, quali scelte

a cura di in data 14 Novembre 2012 – 13:19

La Nazione – 13 Novembre 2012 – La manifestazione a sostegno del Comitato Solidarietà Immigrati è stata un segno forte di volontà di partecipazione da parte dei “nuovi cittadini” spezzini, che va ascoltato. Deve crescere la consapevolezza di tutti noi -istituzioni, forze politiche e associative- affinché il dibattito sui temi dell’integrazione faccia l’indispensabile passo in avanti. Spezia è sempre più multietnica, gli immigrati sono più del 10% della popolazione: è giunto il momento di superare la fase “pionieristica” del nostro impegno, pur così fruttuosa, e di elaborare, in un confronto partecipato, un Piano cittadino per l’integrazione. Un Piano che fissi responsabilità e risorse su obbiettivi chiari, per fare di Spezia una città in cui i diritti fondamentali siano riconosciuti a tutti i cittadini. La città dei diritti è infatti la città che difende la dignità di tutti e in particolare dei più deboli, senza distinzione tra “vecchi” e “nuovi”. I punti su cui discutere per arrivare a soluzioni condivise sono molti: accoglienza temporanea in situazioni di estrema difficoltà, contrasto allo sfruttamento del lavoro, diritto alla casa, integrazione a scuola, tutela e protezione ai minori devianti, formazione professionale, protezione sociale, creazione di centri interculturali. Su alcuni di questi punti la città è molto avanti, su altri meno. Serve una visione complessiva, garantita da un Assessorato al coordinamento delle politiche di integrazione dei “nuovi cittadini”, che metta a sistema le molteplici azioni di assessorati e enti pubblici e quelle dell’associazionismo. E serve un Ufficio comunale per i “nuovi cittadini”, che sia non solo uno sportello per dare servizi di consulenza, informazione e accoglienza, ma anche un laboratorio di indagine sulla composizione etnica, sociale e culturale del fenomeno migratorio e di monitoraggio continuo sulle condizioni di vita e di lavoro, nonché una struttura di promozione del coinvolgimento delle comunità straniere e del loro rapporto con l’associazionismo, per favorire lo scambio interculturale. Pensiamo alle difficoltà nel Quartiere Umbertino e a come questo modo di operare, fondato su un più forte coordinamento di tutti gli attori, possa dare frutti positivi.

In questo quadro innovativo la positiva esperienza dello sportello del CSI deve essere messa a frutto e per nulla abbandonata, a partire dalle professionalità che si sono create in questi anni.. Come ha scritto il suo presidente, occorre “migliorare la collaborazione con i servizi sociali del Comune”: inserire cioè lo strumento dello sportello in un sistema più strutturato. Va aggiunto che lo sportello è l’emanazione operativa di una rete di comunità e di associazioni che si è molto ristretta negli anni. Occorre creare una nuova coesione, che non può che essere il frutto di una discussione libera e costruttiva, come quella che l’assessore Stretti vuole promuovere. Facciamola al più presto, senza polemiche retrospettive. Per aprire una fase davvero nuova che porti con sé il meglio del passato.

Giorgio Pagano
Portavoce del Coordinamento Io non respingo

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