Presentazione di “Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista” di Dino Grassi – Martedì 30 aprile aprile ore 17 a Tellaro, ex Oratorio ‘n Selàa
26 Aprile 2024 – 08:45

Presentazione di“Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista”di Dino GrassiMartedì 30 aprile ore 17Tellaro – ex Oratorio ‘n Selàa.
All’incontro interverrà Giorgio Pagano, curatore dell’opera e autore di una postfazione e di …

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Sostegno ai Paesi poveri occasione per la Liguria

a cura di in data 26 Settembre 2015 – 10:13

Il Secolo XIX Nazionale, 24 settembre 2015 – La cooperazione internazionale non è un lusso da abbandonare in tempi di crisi ma il contrario: un investimento strategico, utile non solo ai Paesi poveri ma anche a noi stessi per uscire dalla crisi. E’ stato questo il senso del convegno organizzato da Alce (Associazione Ligure Commercio Estero) e Rail (Rete Attività Internazionali Liguria), che ha segnato una svolta all’insegna del tanto auspicato “sistema regionale” tra cooperazione internazionale e internazionalizzazione delle imprese. Un sistema ben delineato a livello internazionale e nazionale, e per nulla improvvisato in Liguria, dove la Rail è composta sia da Ong che da imprese. Si tratta ora di passare dalla teoria alla pratica, costruendo “partenariati di comunità” tra la Liguria e regioni di Paesi poveri, che impegnino le reciproche “comunità”: istituzioni, associazioni, Ong, imprese. Le imprese portano nella cooperazione un valore aggiunto, perché creano lavoro. La condizione è che siano rispettose dell’ambiente e dei diritti umani e immuni da tentazioni neocoloniali. E integrate nei contesti locali, che significa sia fare partecipare i beneficiari e renderli protagonisti nei progetti, sia stabilire rapporti di partenariato con le istituzioni e le imprese dei Paesi poveri. Qualche esempio tratto dalla mia esperienza di cooperante a Sao Tomè, in Africa. Imprenditori italiani hanno realizzato un agriturismo di successo perché legato alle popolazioni locali, che è ciò che chiede l’ecoturista: gustare cibo locale, visitare le piantagioni, conoscere le persone del posto e le loro tradizioni. Ancora: ci sono tutte le condizioni per realizzare sia una società mista tra Stato, imprese estere e locali per sviluppare la pesca, sia alleanze tra imprese estere e locali per produrre cioccolato dal cacao. Sono stati stanziati dal Governo i primi fondi per finanziare la partecipazione delle nostre imprese ai programmi di cooperazione. La Liguria deve farsi trovare “pronta al futuro” e dotarsi di uno strumento strutturato (fondazione di partecipazione o altro) che unisca istituzioni, Ong e imprese e sia interfaccia del Governo. “Per uscire dalla crisi ligure bisogna uscire”, ma da solo nessuno ce la fa, tantomeno imprese piccole come le liguri. Possiamo farcela solo facendo sistema.

Giorgio Pagano
Presidente delle Associazioni Mediterraneo e Funzionari senza Frontiere

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