Presentazione di “Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista” di Dino Grassi – Martedì 30 aprile aprile ore 17 a Tellaro, ex Oratorio ‘n Selàa
26 Aprile 2024 – 08:45

Presentazione di“Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista”di Dino GrassiMartedì 30 aprile ore 17Tellaro – ex Oratorio ‘n Selàa.
All’incontro interverrà Giorgio Pagano, curatore dell’opera e autore di una postfazione e di …

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Come accogliere gli stranieri

a cura di in data 19 Luglio 2009 – 09:11

IlSecolo XIX  19 luglio 2009 – Nei giorni scorsi 30 associazioni sociali, culturali, religiose della città hanno organizzato l’iniziativa “Io nonrespingo”. Avremmo potuto intitolarla: “E se provassimo ad accogliere bene gli stranieri?”.

La prima sera è stato proiettato “Come un uomo sulla terra”, un film sul terribile viaggio dei migranti. Fa comprendere cosa c’è dietro le vicende dei disperati delle carrette del mare: il dramma dell’Africa, la miseriae le guerre da cui si cerca ad ogni costo di fuggire; e il dramma del traffico delle persone, e della connivenza di alcuni governi africani con i trafficanti. La criminalità e lo sfruttamento si devono combattere là, in Africa, e non a Lampedusa. Qui possiamo, dobbiamo solo accogliere. Invece il governo respinge, e non fa nulla per l’Africa: gli impegni del G8 del 2005 sono stati rispettati dall’Italia per il 3% (da qui il soprannome dato da Bono Vox e Bob Geldof a Silvio Berlusconi: Mr Tre per Cento). All’Aquila sono stati presi altri impegni: ma saranno onorati, questa volta? Intanto nei tre giorni del G8 in Africa sono morti, come tutti gli altri giorni, 75.000 bambini per stenti e malattie curabili. Se non si farà nulla per creare nei Paesi in via di sviluppo opportunità di vita e di lavoro, la migrazione verso i Paesi benestanti continuerà ad essere un fenomeno inarrestabile.

La seconda sera abbiamo discusso la legge del Governo sulla sicurezza, con lo storico Adriano Prosperi e la giurista Alessandra Ballerini. La preoccupazione è soprattutto sul reato di immigrazione clandestina, la “misura bandiera” della legge. Si puniscono gli immigrati non per quello che fanno ma per quello che sono, non per reati commessi ma per la condizione di straniero senza il permesso di soggiorno. E’ un punto su cui non si può transigere, perché quando viene compromesso un diritto tutti i diritti sono a rischio. La legge va cambiata. Anche il Presidente della Repubblica si è detto “preoccupato”. Intanto, da subito, bisogna evitare la criminalizzazione di chi è venuto in Italiaper lavorare onestamente. I lavoratori stranieri senza permesso sono un milione, 2.000 nella nostra città: bisogna dare loro la possibilità di uscire dalla trappola della clandestinità. Anche il Governo si è accorto che la legge ha aspetti di disumanità, e propone di regolarizzare le badanti. Ma ciò deve valere per tutti gli stranieri irregolari che lavorano, spesso in condizione di estremo sfruttamento, nell’edilizia, nel commercio, nell’agricoltura.

Non dobbiamo chiudere le porte, ma fare tutto il possibile per agevolare la convivenza. Nel nome della Costituzione, che vieta le discriminazioni basate su razza, lingua e religione, e dei valori umanistici propri di tutte le tendenze etiche del Paese. Per tutte, ricordo le parole del Papa nell’enciclica Caritas in veritate: “Ogni migrante è una persona umana che, in quanto tale,possiede diritti fondamentali inalienabili che vanno rispettati da tutti e in ogni situazione”.

Dobbiamo farlo anche per interesse e convenienza: sì, perché se sono accolti nel modo giusto gli immigrati diventano buoni cittadini e contribuiscono al nostro benessere. Senza i 5 milioni di lavoratori stranieri (10.000 a Spezia) interi settori produttivi sarebbero paralizzati.

Ecco perché l’immigrazione va governata e non demonizzata: con un sistema di regole e un modello di accoglienza. E invece c’è solo l’emergenza basata sulla paura del nemico esterno. Ma così si prepara il peggio: ecco perché dobbiamo reagire.

lontanoevicino@gmail.com

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