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Ma dove vivi?La città raccontata di Edoardo Salzano

a cura di in data 25 Settembre 2007 – 15:58

Ma dove vivi?

L’introduzione e le conclusioni del nuovo libro di Edoardo Salzano, Ma dove vivi? La città raccontata, Corte del fòntego, Venezia 2007, 14,90 €. a fine mese in libreria.

La città è la casa della società. Ma in che modo la società partecipa alla costruzione della sua casa? In che modo i cittadini esprimono la loro volontà sugli obiettivi, sulla priorità dei problemi, sulle soluzioni definite nei piani urbanistici?
L’obiettivo di questo libro è aiutare a comprendere la natura della città, le ragioni della crisi, gli strumenti disponibili per concorrere a trasformarla. L’urbanistica, un modo corretto di vivere e trasformare la città, non vince se non diventa un sapere diffuso, radicato fin dai primi gradi di apprendimento.
Da qui nasce l’esigenza di divulgare le ragioni dell’urbanistica e della pianificazione a un pubblico largo e soprattutto giovane. Da qui la scelta del titolo: ma dove vivete voi giovani e voi adulti che avete studiato ma conoscete poco delle cose trattate in questo libro che determinano la vostra vita e il vostro futuro?

Introduzione

Oggi consideriamo la città come il luogo “naturale” della vita dell’uomo. Secondo le statistiche ufficiali, la maggioranza della popolazione vive nelle città. In Italia la popolazione urbana è quasi il 68%, in Australia, Nuova Zelanda, Corea supera l’80%, nei Paesi Bassi, nel Regno Unito, in Germania, in Argentina e in Cile, si avvicina al 90% e raggiunge il 97% in Belgio.
Che cosa intendiamo quando parliamo di città? Le definizioni correnti si riferiscono essenzialmente a soglie quantitative: alla concentrazione in poco spazio di un numero alto di persone. A questa caratteristica corrispondono quantità altrettanto elevate di attività, di costruzioni nelle quali le persone abitano e lavorano, di relazioni materiali e immateriali tra le costruzioni, tra le persone e tra le attività.
In questo libro proporremo invece una definizione che ci consenta di cogliere, nella città attuale e nella sua crisi (nei disagi che essa provoca ai suoi abitanti) il punto di partenza di una sua possibile rinascita. Proporremo una definizione che della città interpreti la storia, il modo cioè in cui l’uomo l’ha inventata partendo da una condizione nomade, che ne individui l’anima e le regole che l’hanno resa (e possono renderla di nuovo) bella, ordinata, amica dei suoi abitanti. Ci riferiremo soprattutto alla città europea, perché siamo convinti che qui l’elaborazione di questa particolarissima creazione della civiltà umana abbia raggiunto storicamente il suo risultato più alto. E il nostro sguardo si soffermerà soprattutto su quella fase della storia della città europea nella quale la nascente borghesia, per affrancarsi dalle servitù feudali, promuoveva quei valori comuni che per la città, come argomenteremo, sono decisivi.
L’obiettivo essenziale di questo libro è aiutare chi vive nella città a comprenderla per concorrere a trasformarla; vi allude del resto il titolo, che è stato scelto dall’Editore prima ancora che il testo venisse scritto. Questa scelta spiega anche perchè non troverete in queste pagine nessuna completezza di trattazione; non è questo lo scopo di chi si è proposto di aprire un percorso e indicare alcune direzioni lungo le quali proseguire la ricerca, affidandosi all’intelligenza e al sentimento: solo così può nascere un sapere sufficiente a chi voglia essere, insieme, individuo e membro di una comunità larga e aperta. Il glossario, l’antologia e la piccola bibliografia ragionata, in appendice al testo, potranno aiutare il lettore a chiarire e ad approfondire gli argomenti trattati.

«Dove viviamo?»

Siamo individui e siamo membri di una comunità. L’individualità è la nostra prima natura: l’abbiamo espressa fin dalla nascita del genere umano. La socialità è la nostra seconda natura: l’abbiamo faticosamente acquisita nel crescere della civiltà umana. Se vogliamo che la città sia migliore di quella di oggi, quando ci occupiamo di essa dobbiamo esprimere la nostra seconda natura. Il primo passo da compiere è quindi sentirci cittadini: occuparci della nostra città (nel senso ampio di “territorio urbanizzato”) in quanto “bene comune”: poiché essa è un tutto organico, nel quale tutte le parti sono solidalmente legate tra loro. Non somma di interessi di individui, di famiglie e di gruppi, ma espressione di una comunità di cui noi siamo parte.
Ecco in che senso è necessario partecipare alle politiche di governo della città. Dobbiamo intervenire, valutare, proporre, e non lasciare che siano altri, sia pure eletti da noi, a decidere per nostro conto. Ma dobbiamo farlo esprimendo gli interessi di ciascuno di noi perché comuni.
Per intervenire, valutare, proporre bisogna, prima, conoscere: conoscere la realtà nella quale viviamo, che è una realtà ampia, complessa, ricca di stratificazioni; conoscere i suoi problemi, che hanno anch’essi molte facce, molte cause, molte implicazioni; conoscere gli strumenti mediante i quali si può intervenire per cambiarla.

Ecco perché il titolo di questo libro: ma dove vivi, ragazza e ragazzo che hai già studiato tanto ma conosci poco delle cose trattate in questo libro, che determinano la tua vita e il tuo futuro, o almeno contribuiscono a determinarli? E tu, donna e uomo maturi che della vita conoscete tanto ma non vi siete mai chiesti perché proprio lì quella scuola o quell’ospedale, chi e quando e perché ha deciso di far costruire palazzi o fabbriche in quell’area o far passare quella strada, oppure ha stabilito che realizzare un megaponte o un’altra “grande opera” è più importante che collegare con una pista ciclabile e pedonale un quartiere alla scuola e al mercato e all’ambulatorio e al parco? Dove vivete?
La speranza dell’autore è che quanto esposto in questo libro con un linguaggio che ci si è sforzati di rendere semplice, senza negare la complessità delle cose, vi aiuti a rispondere a questa domanda. E a diventare cittadini che agiscono con efficacia per migliorare il “bene comune” nel quale vivete e che è anche a voi affidato.

Tratto da: eddyburg.it

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