Per la giustizia sociale e ambientale – Sarzana il 4 maggio, Lerici il 17 maggio e La Spezia il 27 maggio
2 Maggio 2024 – 21:35

Per la giustizia sociale e ambientaleSarzana – Sala della Repubblica 4 maggio ore 16Lerici – Sala Consiliare 17 maggio ore 16,30La Spezia – Circolo ARCI Canaletto 27 maggio ore 21
E’ possibile imboccare oggi la …

Leggi articolo intero »
Crisi climatica e nuove politiche energetiche

Economia, società, politica: anticorpi alla crisi

Quale scuola per l’Italia

Religioni e politica

Ripensare il Mediterraneo un compito dell’Europa

Home » Economia, società, politica: anticorpi alla crisi

Crisi finanziaria e governo dell’economia europea

a cura di in data 20 Ottobre 2011 – 16:16

VENERDI’ 28  OTTOBRE ORE 11 LICEO COSTA – ORE 16 CAMERA DI  COMMERCIO
“CRISI FINANZIARIA E GOVERNO DELL’ECONOMIA EUROPEA”
INCONTRI CON ANDREA ENRIA
Andrea Enria, spezzino, è oggi una delle personalità di maggior rilievo del mondo finanziario ed economico europeo: è chairman dell’EBA (European Banking Authority), l’agenzia che coordina le attività dei collegi che vigilano sulle banche. Enria è stato scelto per questo prestigioso incarico dopo una brillante carriera nella Banca d’Italia e nella Banca Centrale Europea. Alla Spezia l’economista incontrerà alle 11 gli studenti del “suo” Liceo Costa, dove prese la maturità, e alle 16 il mondo finanziario ed economico. Le due iniziative sono organizzate dall’Associazione Culturale Mediterraneo in collaborazione con il Liceo Classico Lorenzo Costa e con la Camera di Commercio. Il tema degli incontri è di stringente attualità: come affrontare le tensioni e i rischi di crisi cui è sottoposta l’Eurozona? Come far sì che, dopo la moneta europea, ci sia l’indispensabile maggiore integrazione economica e politica tra i Paesi europei? Che strumenti di governance sono necessari a questo fine?  Come abbattere il debito pubblico, garantire la crescita, accrescere il potere d’acquisto dei redditi medio-bassi e la propensione delle imprese ad investire? Si moltiplicano i segnali di instabilità della costruzione europea, così come le opposizioni da parte di alcuni Stati alla proposte della Commissione dirette a delegare maggiori poteri a livello comunitario. Più che la causa della crisi, però, l’Unione europea, se rafforzata e rinnovata, può contribuire alla soluzione della crisi stessa.

Andrea Enria, spezzino, è oggi una delle personalità di maggior rilievo del mondo finanziario ed economico europeo: è chairman dell’EBA (European Banking Authority), l’agenzia che coordina le attività dei collegi che vigilano sulle banche. Enria è stato scelto per questo prestigioso incarico dopo una brillante carriera nella Banca d’Italia e nella Banca Centrale Europea. L’economista ha incontrato, nei giorni scorsi, il mondo finanziario ed economico cittadino, per iniziativa dell’Associazione Culturale Mediterraneo e della Camera di Commercio.
Il problema di fondo individuato da Enria è quello dei rischi nazionalistici: “quando abbiamo passato il fiume della globalizzazione siamo rimasti prigionieri dell’idea dello Stato nazione -ha affermato- e non ci siamo dati le indispensabili regole sovranazionali”. Siamo, per fare un esempio, senza un Sistema Monetario Internazionale. Il passaggio attuale è cruciale: “O si ritorna al protezionismo nazionalistico o si va verso l’integrazione sovranazionale”. Non dobbiamo, ha aggiunto, commettere l’errore compiuto negli anni ’90 del secolo scorso, “quando l’Europa voleva le regole, ma gli Usa dissero di no”.
Circa la natura della crisi che ci colpisce dal 2008, Enria ha parlato di due crisi, diverse ma collegate tra loro: “quella privata e poi quella pubblica, degli Stati, con il denominatore comune del debito”. La fase attuale, quella dell’indebitamento pubblico, “è in parte figlia della prima, che vide molti Stati impegnarsi pesantemente nei salvataggi delle banche”, ma è anche “frutto di errori politici”: la Germania per una fase ha pensato che la crisi dovesse essere risolta dai Governi nazionali, ed è venuto alla luce “l’errore di chi, come la Grecia e l’Italia, non ha saputo fare opera di risanamento nei primi 8 anni dell’euro, come era invece possibile e come altri Stati hanno fatto”. Oggi la situazione è molto difficile: “Ci sono 800 miliardi delle banche che vanno rifinanziati, ma il mercato è chiuso, e se non si riapre l’impatto sarà molto grave, con una fortissima riduzione del credito all’economia”. Il chairman dell’EBA ha concluso con una nota di speranza: “Nonostante le difficoltà della politica sta maturando una maggiore unità europea, la buona notizia è che la Germania vuole finalmente un’integrazione più forte, ed è impegnata ad assistere gli Stati più deboli e a ricapitalizzare le banche”. “Senza sconti, però”, ha affermato Enria. Il che significa, come gli italiani sanno bene e come è stato sottolineato nel dibattito, che l’Europa che ora decide per noi a volte decide bene, a volte decide male.

É possibile scaricare l’invito in formato .PDF dal seguente link:

Crisi finanziaria e governo dell’economia Europea

Popularity: 3%