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Piazza del mercato, facciamo come a San Lorenzo

a cura di in data 4 Febbraio 2016 – 10:33
Sao Tomè, Neves, tramonto dalla spiaggia di Ponta Figo (2015) (foto Giorgio Pagano)

Sao Tomè, Neves,
tramonto dalla spiaggia di Ponta Figo
(2015) (foto Giorgio Pagano)

Città della Spezia, 31 gennaio 2016 – Gianfranco Bianchi, presidente di Confcommercio, ha ricordato “la lezione di piazza del mercato, pur transitata attraverso un concorso di idee”: “non fu scelto il progetto vincitore col risultato che, pagato dazio all’arretratezza, ne è risultato un ibrido insoddisfacente” (“Città della Spezia”, 5 gennaio 2016). In altre sedi Confcommercio ha sostenuto di aver lanciato “un progetto che prevedeva parcheggi sotterranei” nella piazza e ha rimpianto “l’antica struttura liberty” (così il direttore Roberto Martini, su “La Nazione” dell’11 novembre 2015). Di fronte a ricordi così sbiaditi, va raccontata la storia vera: non tanto per chiarire il passato, quanto per riflettere sul futuro.

La discussione sulla piazza ci fu a cavallo del millennio: la struttura liberty non c’era più da decenni, era stata sostituita da tettoie diventate nel frattempo fatiscenti e fuori norma, che imponevano la chiusura del mercato. Una situazione drammatica, che portò il Comune a presentare un progetto -esposto in una mostra al Centro Allende- e a sottoporlo alla partecipazione di tutti i cittadini: interrare, in due piani distinti, i banchi e i parcheggi, così da avere un mercato in sicurezza e dotato di posti auto e, in superficie, una grande piazza pedonale per la città. Il progetto fu bocciato dagli ambulanti, dai negozianti della zona e dai residenti, per timore dei tempi lunghi. Anche Confcommercio si schierò contro. Optammo, allora, per un intervento di superficie, che non poteva non tener conto delle norme igienico-sanitarie, e quindi doveva prevedere coperture fisse. Per l’architettura fu bandito un concorso di idee, e fu ovviamente attuato il progetto vincitore (non farlo sarebbe stato, oltre che sbagliato, illegittimo!). Aprimmo un processo partecipativo, per tentare una sintesi delle tante domande poste: si stava per realizzare un luogo sia di lavoro e di consumo sia di aggregazione e socialità. Ma fummo molto vincolati dal fatto che si doveva attuare il progetto vincitore. Il risultato fu comunque nettamente migliorativo rispetto al passato: un mercato in sicurezza e una piazza anche per la città, nella sua parte centrale.

Sao Tomè, Neves, tramonto dalla spiaggia di Ponta Figo (2015) (foto Giorgio Pagano)

Sao Tomè, Neves,
tramonto dalla spiaggia di Ponta Figo
(2015) (foto Giorgio Pagano)

Oggi il mercato vive la crisi economica di tutto il commercio, ma nel contempo è diventato meta turistica. Chi viene in città passa dalla piazza e quantomeno scatta una foto. Bisognerebbe discutere su come riprendere l’idea dell’integrazione tra piazza del mercato e piazza della città: un esempio ci viene da San Lorenzo, a Firenze. Perché non creare una struttura fissa che offra le specialità gastronomiche locali, cucinate con prodotti del mercato? Sarebbe un elemento di forte attrazione. Ancora: perché non realizzare nella piazza eventi musicali, artistici e ludici, con l’impegno del Comune e magari anche di un consorzio degli operatori? A questo consorzio, di fronte alle necessità di una continua manutenzione, potrebbe essere affidata anche la gestione della struttura, in cambio di una parte delle tasse da versare. Non è il momento delle polemiche retrospettive, ma del rilancio di una “capacità di visione” degli amministratori e di uno “spirito di corpo” degli operatori: piazza del mercato può diventare non solo un luogo dove fare la spesa, ma anche un posto che intrattiene, aperto all’esperienza del gusto e del divertimento. Per noi spezzini e per i turisti.

lucidellacitta2011@gmail.com

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