Per la giustizia sociale e ambientale – Sarzana il 4 maggio, Lerici il 17 maggio e La Spezia il 27 maggio
2 Maggio 2024 – 21:35

Per la giustizia sociale e ambientale
Sarzana – Sala della Repubblica 4 maggio ore 16
Lerici – Sala Consiliare 17 maggio ore 16,30
La Spezia – Circolo ARCI Canaletto 27 maggio ore 21
E’ possibile imboccare oggi la strada …

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“Libertà e giustizia per la Palestina. Contro l’annessione israeliana illegale dei territori palestinesi”. La Spezia, lunedì 2 ottobre ore 16 Sala di Vittorio della CGIL e ore 17.30 presidio “Se vogliamo la pace prepariamo la pace” in piazza Mentana

a cura di in data 30 Settembre 2023 – 20:28

Invito 2 ottobre 2023

Libertà e giustizia per la Palestina. Contro l’annessione israeliana illegale dei territori palestinesi
La Spezia, lunedì 2 ottobre
ore 16 Sala di Vittorio della CGIL
ore 17.30 presidio “Se vogliamo la pace prepariamo la pace” in piazza Mentana

Lunedì 2 ottobre la Rete spezzina Pace e Disarmo, la CGIL, AssoPace Palestina e l’associazione culturale Liguria-Palestina organizzano l’iniziativa “Libertà e giustizia per la Palestina”, suddivisa in due momenti: alle 16 nella sala Di Vittorio della CGIL, via Bologna 9, la presentazione del libro e l’inaugurazione della mostra “Dear Palestine” di Roberta Micagli; alle 17,30 in piazza Mentana, in occasione del Presidio “Se vogliamo la pace prepariamo la pace”, la manifestazione “In piazza per la Palestina”. Alle due iniziative interverranno Luca Comiti, segretario generale della CGIL spezzina, Giorgio Pagano, co portavoce della Rete, Luisa Morgantini, presidente di AssoPace Palestina e Karim Hamarneh, presidente dell’associazione culturale Liguria-Palestina.
Il libro “Dear Palestine” ha vinto numerosi riconoscimenti internazionali tra cui: IPA 2022 (International Photo Awards), PX3 2022 (Prix de la Photographie Paris), BIFA 2022 (Budapest International Foto Awards), TIFA 2022 (Tokio International Foto Awards).

La Rete spezzina Pace e Disarmo e la CGIL esprimono allarme per la tragica escalation del conflitto in Palestina e in Israele, che conta dall’inizio dell’anno un numero impressionante di morti, nella continua violazione delle risoluzioni internazionali e nella permanente condizione di cattività in cui versa il popolo palestinese.
La frammentazione territoriale, la segregazione e il controllo in una spirale di isolamento e rivolta, lo spossessamento delle terre, i trasferimenti forzati, le detenzioni amministrative, la privazione dei diritti economici e sociali, hanno condotto molte associazioni umanitarie, a partire da Amnesty International e da organizzazioni israeliane oggi al bando in Israele, a denunciare un regime di apartheid nei territori occupati.
Da ormai troppo tempo il conflitto tra Israele e Palestina non ha trovato la soluzione auspicata da molte parti, incluso quella di “due popoli in due stati”, sancito dagli accordi di Oslo del 1993. Da troppi anni l’occupazione israeliana si manifesta con forme violente e prevaricatrici. Inoltre il nuovo governo di Benjamin Netanyau, ha segnato una svolta oscurantista e autocratica, di fatto negando la divisione dei poteri e accentuando drammaticamente la repressione nei confronti dei palestinesi. Da mesi, per questo, in molte città israeliane sono scese in piazza decine e decine di associazioni laiche preoccupate dalla deriva autoritaria e dall’isolamento internazionale di Israele.
I primi a pagarne le spese sono soprattutto i palestinesi della striscia di Gaza e della Cisgiordania, minacciata ora da iniziative di vera e propria annessione. Le condizioni di vita in quelle zone, funestate da decine di vittime, sono diventate impossibili e la popolazione civile è costretta alla sopravvivenza, spesso senza acqua e generi alimentari. Le scelte del governo israeliano mettono a repentaglio il suo stesso popolo, sottoposto alle minacce ed ai missili di Hamas e Hezbollah.
Per l’autodeterminazione del popolo palestinese e per la stessa sicurezza del popolo israeliano è giunta l’ora di mettere fine a questo regime di occupazione militare e la comunità internazionale deve fare pressione in questo senso.
La Rete spezzina Pace e Disarmo e la CGIL chiedono con forza a tutta la comunità internazionale di tornare agli accordi di Oslo affinché alla popolazione civile sia garantita una vita sicura e dignitosa attraverso il reciproco e pieno riconoscimento di “due popoli in due Stati”, e che si arrivi finalmente da parte di tutti i Paesi e anche del governo italiano al pieno riconoscimento dello Stato di Palestina.

Questi i link a due articoli pubblicati dalla Gazzetta della Spezia
https://gazzettadellaspezia.com/cronaca/item/147213-dear-palestine-il-racconto-fotografico-di-roberta-micagli-in-mostra-alla-sede-cgil
https://gazzettadellaspezia.com/cronaca/item/147212-presidio-per-la-guerra-in-palestina-pagano-il-frastuono-delle-armi-e-in-tutto-il-mondo

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