Michela Ponzani presenta il suo libro “Processo alla Resistenza”, Venerdì 17 Ottobre ore 17 a Sarzana – Cinema Moderno
Michela Ponzani presenta il suo libro
“Processo alla Resistenza”
Venerdì 17 Ottobre ore 17
Sarzana – Cinema Moderno
ANPI provinciale La Spezia, ANPI Sarzana, Archivi della Resistenza, Associazione Culturale Mediterraneo, Compagno è il Mondo, Sarzana si può, Circolo Pertini
Da diversi anni è in corso un tentativo di denigrare la Resistenza italiana, sminuirne il ruolo sia sul piano militare che politico e cercare di dipingere i partigiani come una orda di assassini assettati di sangue, che si sarebbero macchiati di chi sa quali crimini.
Era proprio così? MICHELA PONZANI, storica e docente di storia contemporanea all’Università di Roma, volto noto per le numerose apparizioni televisive, ha compiuto uno straordinario lavoro di ricerca, culminato nella pubblicazione del libro “PROCESSO ALLA RESISTENZA” (Ed. Einaudi), che grazie a un folto gruppo di associazioni locali, ANPI, provinciale La Spezia, ANPI Sarzana, Archivi della Resistenza, Associazione Culturale Mediterraneo, Compagno è il Mondo, Sarzana si può e Circolo Pertini, presenterà al CINEMA MODERNO di Sarzana (via del Carmine, 35) VENERDI’ 17 OTTOBRE alle ORE 17,00.
Il libro ricostruisce fedelmente, sulla base di un lavoro di ricerca negli archivi dei tribunali, il clima di un’epoca. Scopriamo così una verità dolorosa, quanto ingiusta e assai poco conosciuta.
Nel dopoguerra furono mandati a processo circa 20.000 partigiani. Veri e propri processi politici. Il clima era cambiato. Gli alleati si erano affrettati a disarmare i partigiani, già nei giorni della liberazione. La guerra fredda capovolse il giudizio della storia. Migliaia di criminali fascisti, rei di uccisioni, di stragi di civili, di torture furono assolti o non perseguiti grazie alle amnistie.
I partigiani che avevano liberato l’Italia e ne avevano riscattato l’onore, che il fascismo aveva trascinato nella vergogna, venivano invece processati per atti di guerra.
Mentre grandi criminali fascisti, che in qualunque stato d’Europa sarebbero stati fucilati, come Junio Valerio Borghese, capo della famigerata X MAS, Renato Ricci, reo di diversi omicidi e capo della Milizia fascista o il maresciallo Graziani, comandante dell’esercito di Salò, venivano liberati, mentre per i fascisti, spie e collaborazionisti l’aver agito per «motivi di livore e vendetta personale» era considerato un’attenuante, ai partigiani furono imputate anche legittime azioni di guerra.
Questo perché in Italia, a differenza per esempio di quanto avvenne in Francia, si scelse lo strumento dell’amnistia, uno strumento inadeguato, perché, invece di riconoscere la piena legittimità delle azioni compiute dai partigiani durante la guerra (e offrire un quadro in cui leggere anche quelle avvenute subito dopo), le equiparava implicitamente a reati che, semplicemente, lo Stato rinunciava a perseguire.
Magistrati che erano stati collocati al loro posto dal fascismo e che lo mantennero dopo la guerra (persino chi aveva fatto parte del tristissimo Tribunale Speciale) fecero il resto, trovando mille appigli per assolvere i fascisti e incriminare i partigiani.
Per anni si condussero processi contro i partigiani romani, che avevano fatto l’attentato di via Rasella a un reparto tedesco, mentre i giornali borghesi e le riviste a grande tiratura di impianto revisionista conducevano una campagna diffamatoria.
Comandanti partigiani come Francesco Moranino e Germano Nicolini furono condannati e ci vollero decenni per ottenere la loro riabilitazione.
A causa di una indisposizione, Michela Ponzani non ha potuto partecipare all’iniziativa.
Roberta Ambrosini e Nicola Caprioni hanno illustrato le caratteristiche del libro ai numerosi cittadini presenti.
Questi i link a due recensioni del libro: la prima dello storico Ugo Berti Arnoaldi, la seconda dello storico Pio Eugenio Di Rienzo
UGO BERTI ARNOALDI
(clicca qui per scaricare il pdf)
PIO EUGENIO DI RIENZO
(clicca qui per scaricare il pdf)
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