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“Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista” di Dino Grassi, presentazioni a Deiva Marina venerdì 22 settembre ore 17 e a Fivizzano sabato 23 settembre ore 18

a cura di in data 18 Settembre 2023 – 17:59

Invito a Deiva Marina

“Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista”
di Dino Grassi
Deiva Marina venerdì 22 settembre ore 17
Fivizzano sabato 23 settembre ore 18

Prosegue il giro di presentazioni del libro di Dino Grassi “Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista”. Il libro sarà presentato venerdì 22 settembre alle ore 17 nell’Aula Magna della scuola a Deiva Marina (piazza Carniglia), per iniziativa dei Comuni di Deiva Marina e di Framura e della Sezione ANPI di Deiva Marina-Framura, e sabato 23 settembre a Fivizzano, nella sede dell’Associazione Dal libro alla solidarietà (piazza Medicea), per iniziativa del Comune di Fivizzano, dell’Associazione Dal libro alla solidarietà e della Sezione ANPI di Casola Lunigiana-Fivizzano.
A Deiva Marina porterà il saluto l’assessore alla cultura Mirseda Reci e interverrà lo storico Giorgio “Getto” Viarengo. A Fivizzano, dopo il saluto del vicesindaco Giovanni Poleschi, interverranno Carmine Mezzacappa, dell’Associazione Dal libro alla solidarietà, e Daniele Rossi, presidente della Sezione ANPI di Casola lunigiana-Fivizzano. Ad entrambi gli incontri parteciperà Giorgio Pagano, curatore dell’opera.


Invito a Fivizzano

Dino Grassi (1926-2023) è stato un operaio del Cantiere del Muggiano alla Spezia, per oltre dieci anni segretario della Commissione Interna. Fu poi consigliere regionale del PCI, assessore comunale a Sarzana e assessore provinciale.
Il libro è stato pubblicato da ETS edizioni nell’ambito della collana “Verba manent”, dedicata alle storie di donne e uomini testimoni del loro tempo, spesso impegnati a costruire un mondo più giusto e solidale.
La “memoria” annota la vita lavorativa di Grassi al Cantiere del Muggiano tra il 1940 e il 1980 del secolo scorso. Dai ricordi che mette su carta emerge l’esperienza di una persona, ma anche della comunità che lo accoglie, investita dai grandi eventi storici: il 25 luglio e l’8 settembre 1943; gli scioperi del 1944 e la Resistenza; la ricostruzione del paese e la rottura dell’unità sindacale; la restaurazione degli anni Cinquanta, la caduta del mito di Stalin, la progressiva riscossa operaia dai primi anni Sessanta, l’Autunno caldo e la successiva sconfitta. Alla Spezia, lungo il decennio che va dai primi anni Sessanta ai primi anni Settanta, fu epica la lotta per la salvezza del Cantiere del Muggiano.
La pubblicazione della “memoria” è stata curata da Giorgio Pagano, autore di un’intervista a Grassi e di una Postfazione che completano il libro.
In una fase di rimozione delle vicende del proletariato industriale, la “memoria” di Grassi, insieme all’intervista, ci invitano a indagare le storie di fabbrica e a recuperare la ricchezza politica e culturale allora prodotta, affinché non vada perduto un patrimonio che ancora ci può essere utile.

Presentazione di Io sono un operaio a Deiva Marina

“Moralità”, “cultura”, “ideali”, “dignità del lavoro”: sono le parole che sono risuonate più volte nell’Aula Magna della scuola di Deiva Marina durante la presentazione del libro di Dino Grassi “Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista”. All’iniziativa, organizzata dai Comuni di Deiva Marina e di Framura e della Sezione ANPI di Deiva Marina-Framura, sono intervenuti l’assessore alla cultura Mirseda Reci, lo storico Giorgio “Getto” Viarengo, il curatore dell’opera Giorgio Pagano e molti tra i presenti, tra cui il partigiano della Brigata Centocroci Felice Vittorio Colman “Lepre”.
Viarengo ha detto che il libro di Grassi racconta “la straordinaria esperienza di un operaio che costruisce futuro, e che ci parla ancora perché oggi futuro non c’è”. “Oggi la parola classe operaia è desueta – ha proseguito Viarengo – ma se è vero che il mondo del lavoro è cambiato, è vero anche che il lavoro, ogni lavoro, l’attività vitale di ogni uomo, ha ancora la connotazione di merce”. “E’ questo – ha aggiunto Giorgio Pagano – che mette in relazione tra loro tutti i lavori e spinge alla loro unificazione, nonostante la dispersione e la frantumazione del lavoro dagli anni Ottanta ad oggi”.
Viarengo e Pagano hanno ricordato la lotta comune degli operai di Riva Trigoso e del Muggiano nel salvare le fabbriche dai tedeschi che le avevano minate e che volevano portare le macchine in Germania. “Fu così che la classe operaia rinacque dopo un ventennio di dittatura, e divenne protagonista della vita politica dell’Italia del dopoguerra”, hanno spiegato. Oggi, ha concluso Pagano, “serve un progetto certamente nuovo rispetto ad allora, che metta però alle spalle l’’abbandono del mondo del lavoro’ giustamente denunciato da Grassi: Dino e i suoi compagni sono stati sconfitti, ma non avevano tutti i torti. Però i vincitori non sono andati molto lontano, perché non avevano ragione”.
La prossima presentazione di “Io sono un operaio” si terrà sabato 23 settembre alle ore 18 a Fivizzano, nella sede dell’associazione Dal libro alla solidarietà, in piazza Medicea. Dopo il saluto del vicesindaco Giovanni Poleschi, interverranno Carmine Mezzacappa, dell’Associazione Dal libro alla solidarietà, Daniele Rossi, presidente della Sezione ANPI di Casola Lunigiana-Fivizzano, e Giorgio Pagano.

Presentazione di Io sono un operaio a Fivizzano

Interesse e partecipazione anche a Fivizzano per la presentazione del libro di Dino Grassi “Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista”, organizzata dal Comune di Fivizzano, dall’Associazione Dal libro alla solidarietà e dalla Sezione ANPI di Casola Lunigiana-Fivizzano.
Giovanni Polleschi, vicesindaco, e Daniele Rossi, presidente della Sezione ANPI, hanno evidenziato il forte rapporto tra la Lunigiana, il Cantiere Navale del Muggiano e le fabbriche spezzine. Molti erano, e sono ancora, i lunigianesi che vi lavorano. Polleschi ha affermato che il libro di Grassi “racconta una storia personale dentro una storia globale” e “ci costringe a riflettere sul depauperamento della cultura del lavoro e delle condizioni di lavoro oggi”. Rossi si è soffermato sulla “grande forza della memoria di Grassi e della connessa intervista che il curatore Giorgio Pagano fa a Grassi, un intreccio da cui emerge come sia importante anche la storia della singola persona che lavora e della sua coscienza di classe, non solo la storia degli istituti della classe operaia, il partito e il sindacato”. “Sono due storie intrecciate – ha aggiunto – il partito e il sindacato plasmano Dino Grassi, ma Dino Grassi e gli operai riuniti in classe plasmano a loro volta il partito e il sindacato”. E ha concluso domandando: “Ma oggi cosa ne è della coscienza di classe dei singoli operai e che cosa ne è dei sindacati e dei partiti che li dovrebbero rappresentare?”.
Giorgio Pagano ha raccontato la genesi del libro: una memoria scritta nel 1995 su un’esperienza di lavoro che va dal 1940 al 1980, una intervista a Grassi nel 2023, prima della sua scomparsa, le tante immagini e i documenti provenienti dal suo archivio. Ciò che rimane della storia di Grassi, ha detto, “è innanzitutto un modo di vivere, modesto, probo, austero, e un modo di concepire la vita: come cammino non solo individuale ma collettivo, con gli altri e per gli altri”. Rimane “un’idea compiuta di moralità”.
Alle domande di Polleschi e Rossi, Pagano ha risposto così:
“All’inizio della memoria Grassi racconta il suo primo incontro con gli operai, e il fascino che ebbero su di lui: una fiumana di persone che, dopo il fischio, si lavano e si vestono, e poi escono per raggiungere a piedi o in bicicletta i paesi vicini. Oggi la grande maggioranza dei lavoratori del Muggiano non è dipendente da Fincantieri ma da ditte in appalto. Sono lavoratori bengalesi, che quando escono non hanno potuto né lavare né vestirsi e prendono l’autobus in tuta per raggiungere le loro povere case. Siamo tornati indietro, non c’è dubbio. Il partito dei lavoratori è solo un ricordo, ma il sindacato ha cominciato ad occuparsi anche dei bengalesi. E loro stanno costruendo la loro coscienza, e incidendo sul sindacato. Nei mesi scorsi è morto sul lavoro un operaio della Fincantieri a Palermo. I lavoratori bengalesi hanno partecipato allo sciopero di protesta, pur non essendo dipendenti Fincantieri. E al corteo del primo maggio costituiscono la presenza più numerosa. Qualcosa può sempre cambiare nel vissuto e nella testa delle persone, e anche nel modo di essere dei sindacati e dei partiti. La storia del lavoro non è finita, può ricominciare”.
La prossima presentazione del libro di Grassi si terrà mercoledì 4 ottobre alle 17 nella sala Bo della Biblioteca di Sestri Levante. A dialogare con Giorgio Pagano sarà lo storico Antonio Gibelli, dell’Università di Genova.

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