Rosolino Ferrari il primo caduto della lotta di Liberazione ha finalmente un nome
29 Aprile 2025 – 23:03

Città della Spezia, 21 aprile 2024
Nell’articolo di questa rubrica “A ottant’anni dall’8 settembre 1943. Come Spezia fu occupata dai tedeschi” (3 settembre 2023), ho raccontato l’episodio in cui morì un alpino, il primo caduto della …

Leggi articolo intero »
Crisi climatica e nuove politiche energetiche

Economia, società, politica: anticorpi alla crisi

Quale scuola per l’Italia

Religioni e politica

Ripensare il Mediterraneo un compito dell’Europa

Home » Il Secolo XIX nazionale, Rubrica Punti di vista

Cambiare la sinistra un tentativo fallito

a cura di in data 23 Maggio 2015 – 21:12

Il Secolo XIX Nazionale – Rubrica Punti di Vista, 21 maggio 2015 – Gli attori politici tradizionali continuano a non prendere atto del cambiamento tellurico avvenuto nella politica italiana e ligure. Il partito del non voto è sempre più il primo partito, a causa di un’offerta politica inadeguata rispetto alla voglia di cambiamento. E tra chi vota la scomposizione è in tre parti: sono finiti i tempi della contrapposizione tra centrosinistra e centrodestra, perché in campo c’è un terzo attore, il M5S.

Tutto cambia, ma non gli attori tradizionali. Ecco perché uno con la mia storia -nei partiti e nella sinistra- alle regionali, per la prima volta, non voterà né per questi partiti né per questa sinistra. Nel 2007, finito il mandato da Sindaco, rinunciai a tutto e decisi di ripartire dal lavoro sociale e culturale dal basso: perché i partiti erano degradati, e la sinistra troppo simile alla destra. Ma l’obbiettivo era pur sempre quello di cambiare e migliorare i partiti e la sinistra. A distanza di anni va riconosciuto che il tentativo, mio e di molti cittadini attivi, è fallito. Insistere ancora è accanimento terapeutico. I partiti sono sempre più svuotati, in mano ad avventurieri del potere; la parola “sinistra” richiama altro rispetto a una storia gloriosa, significa una classe politica che ha fallito. Ha ragione Podemos: non conta se si parla di sinistra, ma se si fa la sinistra. Le vicende liguri sono emblematiche: i cittadini sono sempre più disillusi, le “liste civiche” sono piene di politici di mestiere, il tentativo di unire il civismo e la sinistra è stato distrutto dai partitini. Voterò Progetto Altra Liguria, perché ha il merito di tenere il fuoco acceso: è una lista davvero civica, senza e contro i partiti, con un programma alternativo al sistema dominante, che si rivolge innanzitutto a chi non vorrebbe votare. E’ un progetto che richiede tempo, che ha bisogno di radicamento sociale: ma intanto c’è una prima pietra.

Lo so, non può vincere. Mi auguro che tra Paita e Toti vinca il terzo attore, il M5S. Perché è contro il sistema dominante, ha proposte ecologico-solidali (dalle energie rinnovabili al reddito di cittadinanza) e fa politica dal basso. Ha sicuramente molti difetti, in primis quello di essere un movimento monocratico, e contraddizioni. Va sfidato a ridefinire se stesso. Chiunque vincerà dovrà fare un’alleanza: quella tra M5S e Progetto Altra Liguria sarebbe il vero “laboratorio politico”, interessante non solo per i politologi ma anche per i cittadini. Perché l’unico in grado di cambiare davvero la Liguria.

Giorgio Pagano
Presidente dell’ Associazione Culturale Mediterraneo

Popularity: 4%