Rosolino Ferrari il primo caduto della lotta di Liberazione ha finalmente un nome
29 Aprile 2025 – 23:03

Città della Spezia, 21 aprile 2024
Nell’articolo di questa rubrica “A ottant’anni dall’8 settembre 1943. Come Spezia fu occupata dai tedeschi” (3 settembre 2023), ho raccontato l’episodio in cui morì un alpino, il primo caduto della …

Leggi articolo intero »
Crisi climatica e nuove politiche energetiche

Economia, società, politica: anticorpi alla crisi

Quale scuola per l’Italia

Religioni e politica

Ripensare il Mediterraneo un compito dell’Europa

Home » Economia, società, politica: anticorpi alla crisi

Valmozzola: commemorazione dell’eccidio dei partigiani e presentazione di “Sebben che siamo donne”. Sabato 17 Marzo dalle ore 10

a cura di in data 16 Marzo 2018 – 09:14
Invito

Invito

Valmozzola: commemorazione dell’eccidio dei partigiani e presentazione di “Sebben che siamo donne”
Sabato 17 Marzo dalle ore 10

Sabato 17 marzo si terrà la commemorazione dell’eccidio dei partigiani a Valmozzola, avvenuto il 17 marzo 1944 per mano dei nazifascisti. La manifestazione, organizzata dal Comune di Valmozzola e dalle associazioni partigiane, avrà inizio alle ore 10: oratore ufficiale sarà Paolo Galantini, copresidente del Comitato Unitario della Resistenza della Spezia in rappresentanza della Fiap.
Alle ore 13 tutti i partecipanti si ritroveranno per un pranzo collettivo al ristorante Vecchi ricordi, al termine del quale Giorgio Pagano e Maria Cristina Mirabello presenteranno il loro libro “Sebben che siamo donne. Resistenza al femminile in IV Zona Operativa, tra La Spezia e Lunigiana”.
Il Museo della Resistenza di Valmozzola sarà aperto dalle 15 alle 18,30.

L’episodio di Valmozzola si svolse i due tempi, di cui uno fu la drammatica conclusione dell’altro: l’assalto al treno nella stazione di Valmozzola, nel parmense, da parte dei partigiani della banda “Betti” il 13 marzo, a cui parteciparono molti spezzini, tra cui il comunista Primo Battistini “Tullio”, e la rappresaglia che ne seguì, fino alla fucilazione di otto ribelli il 17 marzo. I ribelli furono catturati sul monte Barca, nel bagnonese: erano partigiani spezzini, sarzanesi, lericini, più tre prigionieri russi, evasi da un campo di concentramento. Il capo spirituale del gruppo, per sensibilità e preparazione politica, era Ubaldo Cheirasco, studente universitario socialista. Si era formato culturalmente, ed anche eticamente, nel Liceo Classico Costa della Spezia, autentica fucina dell’antifascismo: la scuola dove insegnarono nobili figure come Ennio Carando e Aldo Ferrari, e anche Italo Malco, che di Ubaldo era stato docente di greco.

La sorella di Ubaldo, Teresa, che fu incarcerata dopo la morte del fratello e fu poi staffetta partigiana, è una delle protagoniste del libro di Pagano e Mirabello.

L’Anpi provinciale ha organizzato la partecipazione: un pullman partirà da Piazza D’Armi alle ore 8 e farà rientro alla Spezia alle ore 17.


Sabato 17 marzo si è tenuta la commemorazione dell’eccidio dei partigiani a Valmozzola, avvenuto il 17 marzo 1944 per mano dei nazifascisti. La manifestazione, organizzata dal Comune di Valmozzola e dalle associazioni partigiane, è stata come sempre molto partecipata: anche da parte spezzina, perché le vittime furono soprattutto partigiani delle nostre zone, del capoluogo, di Lerici e di Sarzana. Gli oratori ufficiali della manifestazione sono stati il Sindaco di Valmozzola Claudio Alzapiedi e il copresidente del Comitato Unitario della Resistenza Paolo Galantini. Assai significativa è stata la presenza dei ragazzi del Liceo Classico Costa Giada Carolini, Francesca Piastri e Francesco Ferrari, che hanno rievocato i due episodi della tragica vicenda: l’assalto al treno nella stazione di Valmozzola da parte dei partigiani della banda “Betti”, a cui parteciparono molti spezzini, tra cui Primo Battistini “Tullio” (suo figlio Oscar era presente alla manifestazione); e la rappresaglia che colpì, nel monte Barca (Bagnone), un altro gruppo di partigiani che nulla avevano avuto a che fare con l’assalto al treno e che furono trucidati a Valmozzola. Il loro capo spirituale era Ubaldo Cheirasco, che era stato studente del Liceo Costa. Galantini ha ricordato la storia democratica del Liceo e le nobili figure di Ennio Carando e Aldo Ferrari.

Nel pomeriggio, al Museo della Resistenza di Valmozzola, è stato presentato il libro di Giorgio Pagano e Maria Cristina Mirabello “Sebben che siamo donne. Resistenza al femminile in IV Zona Operativa, tra La Spezia e Lunigiana”. Pagano ha ricordato alcune protagoniste del libro legate alle vicende e ai luoghi dell’eccidio: da Giuseppina Cogliolo “Fiamma”, partigiana in armi che operò sempre nelle brigate di “Tullio”, a Rosetta Solari, partigiana in armi che contribuì alla liberazione di Borgotaro e collaborò con la Brigata Centocroci comandata da Federico Salvestri “Richetto”, dalle suore di Albareto alle donne delle campagne e delle montagne, curatrici e sostenitrici dei partigiani. Sia Galantini che Pagano hanno ricordato Teresa Cheirasco, sorella di Ubaldo, che alla morte del fratello fu arrestata dai fascisti e imprigionata per tre mesi, e fu poi staffetta partigiana: “Entrai ragazza e uscii donna”, dice Teresa nella testimonianza raccolta nel libro, perché “dopo la morte di mio fratello e la prigionia ero molto più forte spiritualmente”. Pagano ha concluso ricordando le donne spezzine che con i carretti andavano a cercare cibo per i loro cari risalendo pericolosamente la Cisa verso Parma: sono anch’esse, ha detto, “un simbolo dello spirito di sacrificio e dell’impegno delle donne”.

Popularity: 5%