Presentazione di “Tra utopia e realismo. Appunti sul Sessantotto” – Venerdì 27 Settembre ore 18 – Massa – Biblioteca Diocesana, dialogo tra Giorgio Pagano e Carmine Mazzacappa
20 Settembre 2024 – 09:34

Presentazione di
“Tra utopia e realismo. Appunti sul Sessantotto”
Venerdì 27 Settembre ore 18
Massa – Biblioteca Diocesana
dialogo tra Giorgio Pagano e Carmine Mazzacappa
Presentazione di “Tra utopia e realismo. Appunti sul Sessantotto” – Venerdì 27 Settembre ore 18 …

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Presentazione di “Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista” di Dino Grassi, Martedì 3 settembre ore 21 Vezzano Ligure e Venerdì 6 settembre ore 21 a Framura

a cura di in data 1 Settembre 2024 – 07:35

Invito

Presentazione di
Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista
di Dino Grassi
Martedì 3 settembre ore 21 – Vezzano Alto – Sagrato della Chiesa
Venerdì 6 settembre ore 21 – Framura Località Costa – Piazza della Chiesa

Il libro di Dino Grassi “Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista” sarà presentato a Vezzano Ligure martedì 3 settembre alle ore 21 (Vezzano alto – Sagrato della Chiesa) e a Framura venerdì 6 settembre alle ore 21 (Località Costa – Piazza della Chiesa).
Giorgio Pagano, curatore dell’opera, dialogherà a Vezzano Ligure con Luca Comiti, segretario della CGIL spezzina, e a Framura con Nicola Caprioni, presidente del Circolo Pertini di Sarzana.
Le iniziative sono organizzate dal Comune di Vezzano Ligure e dalla Biblioteca di Framura in collaborazione con l’Associazione Culturale Mediterraneo

Dino Grassi (1926-2023) è stato un operaio del Cantiere del Muggiano alla Spezia, per oltre dieci anni segretario della Commissione Interna. Fu poi consigliere regionale del PCI dal 1970 al 1980. In quella fase continuò a fare l’operaio.
Il libro è stato pubblicato da ETS edizioni nell’ambito della collana “Verba manent”, dedicata alle storie di donne e uomini testimoni del loro tempo, spesso impegnati a costruire un mondo più giusto e solidale.
La “memoria” annota la vita lavorativa di Grassi al Cantiere del Muggiano tra il 1940 e il 1980 del secolo scorso. Dai ricordi che mette su carta emerge l’esperienza di una persona, ma anche della comunità che lo accoglie, investita dai grandi eventi storici: il 25 luglio e l’8 settembre 1943; gli scioperi del 1944 e la Resistenza; la ricostruzione del paese e la rottura dell’unità sindacale; la restaurazione degli anni Cinquanta, la caduta del mito di Stalin, la progressiva riscossa operaia dai primi anni Sessanta, l’Autunno caldo e la successiva sconfitta. Alla Spezia, lungo il decennio che va dai primi anni Sessanta ai primi anni Settanta, fu epica la lotta per la salvezza del Cantiere del Muggiano.
La pubblicazione della “memoria” è stata curata da Giorgio Pagano, autore di un’intervista a Grassi e di una Postfazione che completano il libro.
In una fase di rimozione delle vicende del proletariato industriale, la “memoria” di Grassi, insieme all’intervista, ci invitano a indagare le storie di fabbrica e a recuperare la ricchezza politica e culturale allora prodotta, affinché non vada perduto un patrimonio che ancora ci può essere utile.


Il giro di presentazioni del libro di Dino Grassi “Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista”, curato da Giorgio Pagano, ha fatto tappa anche a Vezzano Ligure, nella splendida cornice del sagrato della chiesa di Nostra Signora del Soccorso. Dopo il saluto del Sindaco di Vezzano Ligure Massimo Bertoni è intervenuto Luca Comiti, segretario della CGIL spezzina: “Il libro di Grassi dovrebbe essere letto nelle scuole – ha affermato – perché fa capire che cosa è stato il lavoro nel Novecento, che cosa ha rappresentato come valore per gli uomini, come i lavoratori si sono battuti con il conflitto per conquistare libertà e dignità”. Comiti ha concluso con un riferimento alla cantieristica oggi: “Non ci sono più i diritti conquistati da Grassi e dai suoi compagni, non c’è più la solidarietà tra lavoratori che c’era allora, di fronte a tutto questo ‘Io sono un operaio’ è una sorta di manuale per noi sindacalisti, che ci aiuta a capire come deve cambiare e migliorare la nostra attività”.
Giorgio Pagano ha spiegato il perché del suo attuale impegno come storico:
“Siamo in un’epoca in cui domina il ‘presentismo’ assoluto, privo di memoria e di speranza. Un’epoca in cui la vita è racchiusa nel presente è un’epoca smemorata e disperata. E’ bene, allora, far parlare alcune tracce della trama della storia, come quelle raccontate da Grassi nella sua Memoria. Oggi è indubbiamente necessario un nuovo pensiero del cambiamento, sia personale che sociale. Ma resta la consapevolezza delle potenzialità di una parte del passato. Le speranze dei vinti – gli operai furono sconfitti negli anni Ottanta – possono ancora essere utili per tornare nei tempi nuovi ai diritti e alla solidarietà che oggi mancano, come ha spiegato Comiti. Di Grassi ci parlano ancora la moralità, la sobrietà e l’austerità personali, l’attenzione costante alla partecipazione, la lotta umanistica – ‘Uomini sì. Bestie no!’ era lo slogan dei lavoratori del Muggiano – contro il lavoro ridotto a merce e contro la nuova schiavitù. Dino ha ragione: gli esseri umani in fusione tra loro possono sfidare l’ordine delle cose. L’uomo può essere uno schiavo, ma ha sempre una potenza in sé: la capacità di liberarsi dal padrone”.
La prossima presentazione si terrà venerdì 6 settembre alle ore 21 a Framura (Località Costa – Piazza della Chiesa). Con Pagano dialogherà Nicola Caprioni, presidente del Circolo Pertini.


Il giro di presentazioni del libro di Dino Grassi “Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista”, curato da Giorgio Pagano, ha fatto tappa anche a Framura.
La serata è stata introdotta da Nicola Caprioni, presidente del Circolo Pertini, che ha ricordato le tante qualità di Dino Grassi: “Era una persona austera, sobria, schiva, che ha dedicato la sua vita alla lotta per la dignità del lavoro. A Sarzana lo ricordiamo come “l’assessore della partecipazione”, che realizzò le aree verdi in ogni quartiere con il coinvolgimento dei cittadini. Colpisce, nel libro, il suo amore per la cultura e il sapere: gli servirono non solo per essere un operaio provetto ma anche per essere un operaio libero”. La memoria di Grassi, ha concluso, ci insegna che la “lotta per la dignità del lavoro è più attuale che mai, basti pensare alla situazione di tanti operai della cantieristica, veri e propri ‘nuovi schiavi’”.
Il richiamo all’oggi c’è stato anche negli interventi del pubblico e in alcuni passaggi dell’intervento di Giorgio Pagano: “I redditi reali lordi delle famiglie sono sei punti al di sotto di quelli del 2008, mentre in tutta Europa si sono recuperati oltre dieci punti. Anche per l’occupazione siamo gli ultimi in Europa. E aumentano, tra gli occupati, le persone che hanno lavori poveri, discontinui, part-time, mal pagati, in nero. Così come aumentano le morti sul lavoro”.
Il merito del libro di Grassi, ha affermato Pagano, è averci ricordato che “esiste ancora la questione sociale”. Il finale è stato dedicato alle parole dello stesso Grassi:
“Avevamo obiettivi giusti, saranno stati sogni… Ma abbiamo cambiato in meglio la condizione operaia. Poi abbiamo sbagliato a spegnere le speranze. Abbiamo cominciato a dare, a rinunciare. Dobbiamo invertire la rotta… La vera casta è quella economica, le ricchezze enormi accumulate in poche mani… Serve una ripresa di consapevolezza. Quelli che stanno male ci sono sempre. Gli incidenti sul lavoro, la salute cosi sotto attacco… E’ una via crucis per i poveri. La classe operaia esiste ancora, e soffre. E’ derisa. Ma può essere ancora il motore della riscossa”.

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