“Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista” di Dino Grassi, Venerdì 21 novembre ore 17 a Borgotaro
15 Novembre 2025 – 16:30

“Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista”
di Dino Grassi
Venerdì 21 novembre ore 17
Borgotaro
Il libro di Dino Grassi “Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista” sarà presentato …

Leggi articolo intero »
Crisi climatica e nuove politiche energetiche

Economia, società, politica: anticorpi alla crisi

Quale scuola per l’Italia

Religioni e politica

Ripensare il Mediterraneo un compito dell’Europa

Home » Economia, società, politica: anticorpi alla crisi

“Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista” di Dino Grassi a cura di Giorgio Pagano – Venerdì 3 ottobre ore 15 a Pisa

a cura di in data 1 Ottobre 2025 – 21:20

Invito

Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalistadi Dino Grassi
a cura di Giorgio Pagano
Venerdì 3 ottobre ore 15
Pisa Book Festival (Auditorum/Navi antiche)

Il libro di Dino Grassi “Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista” sarà presentato venerdì 3 ottobre alle ore 15 al Pisa Book Festival (Auditorium/Navi Antiche) . Interverranno Giorgio Pagano, curatore del libro, Andrea Camilli, archeologo del Museo delle Navi Antiche, e Stefano Gallo, ricercatore CNR e direttore della Biblioteca Franco Serantini.
Dino Grassi (1926-2023) è stato un operaio del Cantiere del Muggiano alla Spezia, per oltre dieci anni segretario della Commissione Interna. Fu poi consigliere regionale del PCI dal 1970 al 1980. In quella fase continuò a fare l’operaio.
Il libro è stato pubblicato da ETS edizioni nell’ambito della collana “Verba manent”, dedicata alle storie di donne e uomini testimoni del loro tempo, spesso impegnati a costruire un mondo più giusto e solidale.
La “memoria” annota la vita lavorativa di Grassi al Cantiere del Muggiano tra il 1940 e il 1980 del secolo scorso. Dai ricordi che mette su carta emerge l’esperienza di una persona, ma anche della comunità che lo accoglie, investita dai grandi eventi storici: il 25 luglio e l’8 settembre 1943; gli scioperi del 1944 e la Resistenza; la ricostruzione del paese e la rottura dell’unità sindacale; la restaurazione degli anni Cinquanta, la caduta del mito di Stalin, la progressiva riscossa operaia dai primi anni Sessanta, l’Autunno caldo e la successiva sconfitta. Alla Spezia, lungo il decennio che va dai primi anni Sessanta ai primi anni Settanta, fu epica la lotta per la salvezza del Cantiere del Muggiano.
La pubblicazione della “memoria” è stata curata da Giorgio Pagano, autore di un’intervista a Grassi e di una Postfazione che completano il libro.
In una fase di rimozione delle vicende del proletariato industriale, la “memoria” di Grassi, insieme all’intervista, ci invitano a indagare le storie di fabbrica e a recuperare la ricchezza politica e culturale allora prodotta, affinché non vada perduto un patrimonio che ancora ci può essere utile.


Giorgio Pagano a Pisa: “Dino Grassi sarebbe felice delle piazze finalmente piene di giovani. Una contrapposizione di questa durezza tra il governo e gran parte del Paese non si vedeva dal luglio 1960”

Il libro di Dino Grassi “Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista” è stato presentato nel pomeriggio di ieri, venerdì 3 ottobre, al Pisa Book Festival (Auditorium/Navi Antiche).
Nella mattinata si è tenuta, anche a Pisa, una grande manifestazione per lo sciopero generale, a cui hanno partecipato 20 mila persone.
Giorgio Pagano, curatore del libro, Andrea Camilli, archeologo del Museo delle Navi Antiche, e Stefano Gallo, ricercatore CNR e direttore della Biblioteca Franco Serantini, si sono soffermati sul libro e sulla figura di Dino Grassi, mettendo in rilievo la loro attualità proprio in una giornata come quella di ieri.
“La comunità operaia del Novecento era fortemente internazionalista – ha detto Pagano – dedicava una enorme attenzione ai temi internazionali: Dino Grassi ci racconta il sostegno ai popoli africani in lotta contro i regimi coloniali, all’antifranchismo in Spagna, al popolo del Vietnam e poi a quello del Cile”. La giornata odierna è importante – ha aggiunto – perché dimostra che “il mondo del lavoro non ha dimenticato questa lezione: per ogni generazione viene il momento della rivolta morale, della presa di coscienza della necessità di combattere le ingiustizie, non è vero che la storia è finita e che non esistono alternative”.
Dino Grassi capì fin dalle lotte del 1960, e poi nel Sessantotto operaio, la necessità di unire lavoratori e giovani: “definì il movimento studentesco come un ‘soffio vitale’, oggi sarebbe felice di vedere che le piazze sono finalmente piene perché i giovani sono più numerosi degli anziani”.
Pagano ha concluso: “Il movimento è plurale, non può essere mortificato da nessun tentativo di ‘metterci il cappello’. Ma colpisce la totale incapacità di chi sta al governo di comprendere la forza della rivolta morale in atto. Una contrapposizione di questa durezza con la CGIL, oggi unita a USB e Cobas, e i movimenti non si vedeva dal luglio del 1960, quando il governo Tambroni appoggiato dai fascisti del MSI fu travolto dall’opposizione che scatenò nel Paese, con alla testa non solo i lavoratori ma anche e soprattutto i giovani, ‘i ragazzi dalle magliette a strisce’. La vera questione ora è: quanto durerà il movimento? Cosa succederà nella politica?”.

Popularity: 4%