Presentazione alla Spezia di “Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista” di Dino Grassi – Venerdì 5 aprile ore 17 alla Biblioteca Civica Arzelà di Ponzano Magra
28 Marzo 2024 – 08:58

Presentazione alla Spezia di“Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista”di Dino GrassiVenerdì 5 aprile ore 17Biblioteca Civica Arzelà – PONZANO MAGRA
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Il Cartellone invernale dell’Associazione Culturale Mediterraneo

a cura di in data 24 Gennaio 2018 – 23:01

cartellone inverno 2018

Il Cartellone dell’Associazione Culturale Mediterraneo
per l’inverno 2018

L’Associazione Culturale Mediterraneo ha varato il Cartellone per l’inverno 2018. Il programma prevede la presentazione del libro di Carlo Galli “Democrazia senza popolo” (lunedì 26 febbraio ore 17, Urban Center) e l’iniziativa “Marzo africano”: due mostre fotografiche, “Afriche. Immagini e voci” di Marco Aime (Mediateca, 13 marzo – 8 aprile) e “ L’Africa come in un sogno” di Catherina Unger” (Urban Center, 14 – 31 marzo). In occasione delle due inaugurazioni verrà presentato il numero della rivista “Limes” dedicato al tema “Africa italiana” (Mediateca, 13 marzo ore 17) e verrà proiettato un film africano (Urban Center, 14 marzo ore 17).

PRESENTAZIONE DI “DEMOCRAZIA SENZA POPOLO” DI CARLO GALLI
La prima iniziativa, per il ciclo “Economia, società, politica: anticorpi alla crisi”, si terrà lunedì 26 febbraio alle ore 17 all’Urban Center: Carlo Galli, docente di Storia delle Dottrine Politiche all’Università di Bologna e parlamentare eletto nel Pd, oggi in Mdp, presenterà il suo libro “Democrazia senza popolo”.
Può un professore, oggi, essere anche un politico? Come può conciliarsi il linguaggio rigoroso delle aule accademiche con quello allusivo, sfuggente ma anche più emotivo, della politica contemporanea? In effetti, sostiene l’autore, non può; fra i due linguaggi resta una distanza, tanto più avvertibile quanto più la stessa persona è sia uno studioso, sia un politico. E da questa distanza proviene l’efficacia del racconto di Carlo Galli, lo “sguardo di un intellettuale che si sforza di capire la politica reale”. Un’analisi che sceglie di gettare luce sulla politica italiana con un mezzo ormai desueto e perciò provocatorio: non un tweet o un post su Facebook, ma un libro. Dalla Camera dei Deputati, e con gli occhi del filosofo della politica, Galli racconta quasi quattro anni di legislatura, dalle elezioni politiche del 2013 al referendum costituzionale del 2016. Il ruolo crescente del Movimento 5 Stelle, la radicalizzazione della Lega di Salvini, l’avvento di Renzi e la trasformazione del Pd fino all’esito del referendum costituzionale sono le tappe di una narrazione riflessiva che decifra la storia in tempo reale e unisce i fatti in un percorso dotato di senso. E spiega perché la politica italiana sta andando incontro a una profonda metamorfosi. Come anche altri Paesi europei, secondo Galli l’Italia assomiglia sempre meno a una democrazia. Le istituzioni del sistema rappresentativo rimangono apparentemente intatte, mentre si svuotano della loro funzione e sono superate dal populismo che viene sia dall’alto, sia dal basso. La democrazia si deforma così in una post-democrazia e rischia di diventare una pseudo-democrazia.
Scrive Galli: “Mai come oggi la pretesa che la politica abbia un rapporto con una qualche elaborazione di pensiero è vilipesa e derisa. Mai come oggi la politica è tutta centrata sul fare e per nulla sul pensare. I risultati sono il discredito, la cecità, l’impotenza della democrazia. Semmai, è interessante ricercare le cause: che è appunto quanto si cerca qui di fare”.
Con l’autore dialogherà il professor Mauro Barberis, docente di Diritto all’Università di Trieste, giurista e storico delle idee.

“MARZO AFRICANO”
Le iniziative di marzo saranno dedicate all’Africa, per il ciclo “Ripensare il Mediterraneo. Un compito dell’Europa”. Protagonista sarà la fotografia, con due mostre in contemporanea. E poi la presentazione di un numero della rivista “Limes” dedicato all’Africa e un film

“AFRICHE. IMMAGINI E VOCI” DI MARCO AIME
La prima mostra, dal titolo “Afriche. Immagini e voci”, è di Marco Aime, docente all’Università di Genova, antropologo e scrittore. Sarà allestita alla Mediateca (via Firenze): l’inaugurazione si terrà martedì 13 marzo alle ore 17. E’ una mostra di parole e immagini, in cui tradizionali proverbi africani accompagnano scatti fotografici realizzati da Aime in Mali, Ghana, Benin, Malawi, Tanzania, Congo e Algeria. I proverbi esprimono quelli che, in modo un po’ denigratorio, chiamiamo “luoghi comuni”, ma che in realtà rappresentano, almeno in linea di massima, dei pensieri condivisi da gran parte della società che li ha creati. Bisogna quindi leggerli come tali, come voci che percorrono le comunità nello spazio e nel tempo, tramandandosi di generazione in generazione, sintetizzando in una battuta quella che dovrebbe essere l’opinione dominante della comunità stessa sull’argomento in questione. Il proverbio è sintesi, semplifica la realtà e il ragionamento, talvolta banalizzandoli, ma contestualizzandoli sempre nella tradizione, come a dire: si è sempre fatto così, continuiamo a farlo. In Africa gli anziani parlano spesso per proverbi, soprattutto nei contesti collettivi in cui la parola assume una valenza importante: pronunciare in un consiglio o in un’assemblea un certo proverbio significa ricordare agli altri la norma da rispettare, la tradizione. Si tratta di un “linguaggio mascherato”, caratterizzato da una forte valenza narrativa e da una carica metaforica quasi teatrale, che colpisce l’uditorio e arricchisce il racconto, soprattutto in un contesto collettivo. Marco Aime presenta una lettura visiva dell’Africa e delle sue molteplici anime, mescolando antropologia e fotografia, in un racconto suggestivo e poetico.
La mostra sarà allestita fino a domenica 8 aprile.

FABRIZIO MARONTA PRESENTA “AFRICA ITALIANA”
In occasione dell’inaugurazione della mostra verrà presentato il numero della rivista “Limes” dedicato al tema “Africa italiana”. Interverrà Fabrizio Maronta, consigliere scientifico e responsabile delle relazioni internazionali di “Limes”
L’Africa è, in buona misura, il continente del futuro. Sicuramente del nostro, protesi come siamo in un Mediterraneo che del continente africano è per molti aspetti la prosecuzione. Ma anche altrui, come attesta il crescente interesse di molti Paesi europei, degli Stati Uniti, della Cina e del Golfo per una regione che condensa immense sfide e analoghe opportunità. Demografia, sviluppo urbano, energia, problematiche ambientali, migrazioni, identità, sicurezza, risorse, diritti umani: nell’ottica europea, e certamente italiana, è in Africa che queste tematiche hanno una dimensione cruciale. Qui, nei prossimi decenni, si deciderà la fisionomia e la sostenibilità dei rapporti tra Europa e Sud del mondo, con tutte le fondamentali implicazioni strategiche che ciò comporta. È pertanto della massima importanza intensificare i rapporti esistenti con i molteplici attori africani e intesserne di nuovi, per contribuire a plasmare dinamiche che ci toccano direttamente. In quest’ottica, il volume di “Limes” offre una panoramica della presenza e dell’influenza italiana in Africa, per capire dove, come e quanto contiamo nel continente.

“L’AFRICA COME IN UN SOGNO” DI CATHERINA UNGER
La seconda mostra, “L’Africa come in un sogno”, è di Catherina Unger, fotografa di viaggio tedesca che ha scelto Manarola come patria d’elezione. Sarà allestita all’Urban Center (via Carpenino) e inaugurata mercoledì 14 marzo alle ore 17. ”Mi sento particolarmente legata all’Africa, di cui mi commuove la natura incontaminata: deserti, foreste, i fiumi indomati, gli animali selvatici -scrive la Unger-, la gentilezza e l’ospitalità delle persone mi apre il cuore”.
Protagonisti della mostra sono gli animali selvatici che si muovono nella natura incontaminata, i panorami mozzafiato che si estendono fino all’orizzonte senza che l’occhio venga “disturbato” da qualche segno di presenza umana. Paesaggi che sembrano invariati dall’inizio di tutti i tempi. L’uomo, lì in mezzo, diventa più piccolo, perde la sua onnipotenza, viene ridimensionato e spinto a ricordarsi le sue origini. Questa è l’Africa che cerchiamo quando intraprendiamo un safari o un viaggio in un paese come la Namibia o il Botswana. Esiste ancora, quest’Africa, sempre di meno. Ed è un mondo parallelo. Come in un sogno.
In occasione dell’inaugurazione sarà proiettato un film africano a tema.

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