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X Mas e simboli fascisti. Sbagliato restare nel silenzio

a cura di in data 9 Dicembre 2017 – 21:46

La Nazione, 6 dicembre 2017 – Viviamo in un Paese dove un gruppo neonazista, a Como, ha fatto irruzione in un’assemblea per leggere un proclama delirante, e dove un carabiniere, a Firenze, ha esposto una bandiera neonazista. Viviamo in una città dove è stata scoperta una cellula neonazista e dove “Blocco studentesco” distribuisce nelle scuole volantini inneggianti a Mussolini.

Chi ha a cuore la democrazia deve uscire dal silenzio. Ci sono simboli che non possono avere cittadinanza nella Repubblica italiana perché la Repubblica italiana è costruita sul ripudio di ciò che essi rappresentano: un mondo di sopraffazione e di morte. I gruppi neofascisti e neonazisti vanno sciolti, come prescrive la legge. La politica deve fare opera di prevenzione, recuperando i valori morali dell’antifascismo e la capacità di dare risposte ai bisogni delle persone. La scuola e la cultura devono far riguadagnare senso ed efficacia al racconto antifascista, mettendo i giovani in grado di interpretare le contraddizioni storiche.

La campagna che esalta la X MAS senza operare distinzioni nella sua storia è profondamente sbagliata. Certamente la X MAS è stata una gloriosa flottiglia della Marina. Ma dopo l’8 settembre 1943 divenne radicalmente altro: un corpo militare operante nelle città e nelle montagne a fianco dei nazisti, per rastrellare, torturare, uccidere i partigiani e i civili. Nella nostra zona fu protagonista di molti eccidi -il primo fu quello di Valmozzola del marzo 1944- e rastrellamenti. La lettura delle denunce fatte dai parenti dei martiri nel dopoguerra e della motivazione della condanna a due ergastoli di Junio Valerio Borghese, Comandante della X MAS, è agghiacciante.

Il carattere delinquenziale della X MAS impensierì perfino le autorità fasciste, per il supplementare discredito che la formazione attirava sul regime repubblichino. In un “appunto per il Duce”, il prefetto di Milano Mario Bassi scrisse: “Continuano le azioni illegali commesse dagli appartenenti alla X MAS. Furti, rapine, provocazioni gravi, fermi, perquisizioni, contegni scorretti in pubblico, rappresentano quasi la caratteristica speciale di questi militari”.

Non è un caso che il gruppo autore dell’aggressione di Como abbia organizzato il 23 dicembre a Verona il “X Mas Party”, ad essa dedicato, con gruppi musicali neonazisti.

Spezia non dimentica e ripudia la X MAS del 1943-45. Abbiamo certamente un vincolo indelebile con la Marina: ma con la Marina dell’Ammiraglio Bergamini, che morì per non consegnarsi ai tedeschi, e dei tanti militari che combatterono i nazisti. Tutto il resto non è difesa della Patria ma tradimento della Patria.

Giorgio Pagano
già Sindaco della Spezia

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