Per un golfo di pace, lavoro e sostenibilità “Riflettiamo sul progetto Basi Blu” – Sabato 13 aprile ore 17 alla Sala conferenze di Tele Liguria Sud
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Va salvaguardato il modello di sviluppo

a cura di in data 8 Marzo 2009 – 17:47

Il  Secolo XIX – 8 marzo 2009 – La crisi finanziaria ed economica non deve farci arretrare rispetto all’elaborazione del nuovo modello di sviluppo avviata a Spezia nell’ultimo quindicennio. I primi risultati erano arrivati: l’aumento del numero degli occupati (il tasso di disoccupazione era sceso dal 13% dei primi  anni ‘90 al 5% del 2007) e del numero delle imprese. La congiuntura difficile ci obbliga, semmai, a completare la riprogettazione della nostra base economica. Resta valida l’idea di fondo: l’”economia della varietà”, quello sviluppo composito e diversificato che, come ci spiega un recentissimo studio del Censis, caratterizza i territori più forti e in grado di far ripartire l’economia.
Dobbiamo, quindi, diventare sempre più città turistica e dei servizi, sviluppare il porto e continuare a riconvertire l’industria perché diventi ad alta tecnologia. Toglierle spazio, negarle aree, preferirle la speculazione immobiliare significa volere il male della città: la vicenda  San  Giorgio è un banco di prova. E la piccola impresa industriale va supportata nella crescita – innovazione tecnologica, qualità del prodotto e del servizio, internazionalizzazione- perché diventi media impresa.
Un esempio importante viene dalla Isselnord. Nei giorni scorsi ho visitato, insieme all’amico Osvaldo Borghetti, Presidente e A.D., la nuova sede dell’azienda nella zona industriale di Follo. Occupa una superficie di 2400 mq, è stata costruita da “Follo sviluppo” e poi acquistata e allestita, con attenzione alla funzionalità e cura dei particolari, da Isselnord.
L’azienda, nata nel 1988, ha oltre 100 occupati, più i 20 della Delfi, società tra Isselnord e Fincantieri, e un fatturato di 11 milioni l’anno. La sua specializzazione è la gestione dei sistemi complessi: realizza una sorta di “libretto di uso e di manutenzione” per impianti energetici, navi, aerei, treni. L’attività è suddivisa tra civile  e militare, e si sviluppa sia in Italia che all’estero. I contraccolpi della crisi non si sentono: il portafoglio ordini è pieno per 3-4 anni. Il 70% dei dipendenti è laureato in ingegneria o in informatica; l’età media è 35 anni, e il coinvolgimento e lo spirito di squadra sono molto forti. Il capitale umano è fondamentale, non a caso parte consistente del fatturato viene investito in ricerca.
Borghetti è un imprenditore che ama le sfide: nel 2000 ha acquisito anche la Guastini Industria Elettrotecnica, azienda storica nel settore delle componenti elettriche per il militare, che si è diversificata nel civile e si occupa anche di impiantistica; aveva 9 dipendenti, oggi saliti a oltre 40. “La crisi colpisce soprattutto le aziende monotematiche -spiega Borghetti- per fronteggiarla la Guastini punta a diversificare ancora e ad ampliare la gamma dei prodotti e  dei servizi”.
La piccola e media impresa, per farcela, chiede accesso al credito, sostegno a formazione e ricerca, efficienza della pubblica amministrazione.
A questo proposito mi piace ricordare l’esperienza dello Sportello unico delle imprese del Comune di Spezia, che proprio ieri ha celebrato i dieci anni di attività. Una vera eccellenza, per abbattimento dei tempi, informatizzazione dei servizi, accuratezza delle informazioni, accompagnamento delle imprese nei loro progetti. E mi piace ricordare la sua responsabile, Daura Sorrentino. Oggi è l’8 marzo: rendendo omaggio alla sua passione e competenza diamo il giusto riconoscimento al talento, così spesso misconosciuto nella nostra società, di tantissime donne.

lontanoevicino@gmail.com

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