Presentazione alla Spezia di “Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista” di Dino Grassi – Venerdì 5 aprile ore 17 alla Biblioteca Civica Arzelà di Ponzano Magra
28 Marzo 2024 – 08:58

Presentazione alla Spezia di“Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista”di Dino GrassiVenerdì 5 aprile ore 17Biblioteca Civica Arzelà – PONZANO MAGRA
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Il polo universitario e l’industria nautica

a cura di in data 26 Ottobre 2008 – 09:30

Il Secolo XIX – 26 ottobre 2008 – Al Salone Nautico le imprese spezzine sono state le protagoniste. Le superbarche Gitana di Baglietto, P2 di Perini e Atena di Ferretti, tutte costruite a Spezia, sono state le più ammirate. E poi i superyacht San Lorenzo, i Cayman dei Cantieri Navali del Tirreno… Mentre Fincantieri ha fatto promozione del megayacht da 134 metri in costruzione.
Un successo straordinario per un distretto produttivo nato di recente, tra la fine degli anni ’90 e l’inizio del 2000, e specializzato in grandi imbarcazioni, cioè in un settore in forte espansione, che non risente, a differenza di quello delle barche piccole e medie, della crisi economica in atto.
Spezia è leader in Italia in un comparto in cui l’Italia è leader nel mondo: la quota di mercato dei costruttori italiani nelle barche di lusso è infatti del 46%. I ritmi di crescita sono alti: nel 2007 il giro d’affari mondiale è aumentato del 15% rispetto al 2006. La concorrenza internazionale è  forte, ma le nostre imprese sono saldamente in testa: Azimut-Benetti è al primo posto nel mondo, al secondo c’è  Ferretti, San Lorenzo al settimo, Baglietto al nono, Perini al quattordicesimo.
All’origine del successo spezzino c’è un contesto irraggiungibile da altri territori: posizione geografica strategica, profondità dei fondali, clima mite. Ora, per consolidare e sviluppare questo successo, serve la capacità di risolvere alcuni problemi.
Il primo è la carenza di personale qualificato. L’università spezzina è preziosa: nei cantieri Ferretti, per esempio, 20 dipendenti provengono da lì. Ma servono anche periti tecnici, disegnatori meccanici, addetti alla sicurezza e membri degli equipaggi: comandanti, steward, hostess, cuochi. C’è molto da innovare nella scuola superiore e nella formazione professionale. A Viareggio, non a caso, si sta progettando una “Boat Accademy”.
Il secondo problema  è la carenza di un indotto qualificato e di dimensioni tali da coprire tutta la domanda di prodotti e servizi. C’è professionalità, ma occorrono forme di associazionismo per una strategia sempre più industriale.
Il terzo problema è la carenza di spazi produttivi con sbocco sul mare. Si attendono la darsena in costruzione a Pagliari, l’utilizzo dell’area, attigua, delle ex Casermette e, soprattutto, lo sblocco della trattativa per l’utilizzo di aree interne all’Arsenale.
Il quarto problema è la carenza di porticcioli nautici. Un cliente compra valutando anche l’opportunità che la zona gli offre per utilizzare la barca. Porto Lotti è molto apprezzato, ma non basta più. Le aspettative sono sul porticciolo Mirabello e sugli altri approdi previsti in provincia.
L’esigenza prioritaria, che riassume tutte le altre, è quella di realizzare un centro di assistenza, manutenzione, service, refitting (chi è affezionato alla sua barca aspira  a migliorarla) per i grandi yacht del Mediterraneo. Un cliente, infatti, compra valutando anche l’opportunità che la zona gli offre per questi servizi. L’acquisto dei megayacht forse non continuerà ai ritmi attuali, ma questa richiesta crescerà di sicuro. Sarebbe una straordinaria occasione di lavoro, per membri di equipaggi (tre persone per ogni barca da 30 metri), tecnici, operai. La città che realizzerà questo centro diventerà la capitale della nautica del Mediterraneo. Ecco perché le aree inutilizzate dalla Marina sono davvero decisive per il nostro futuro.

lontanoevicino@gmail.com

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