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“La sinistra la capra e il violino.Trenta parole per La Spezia che vorrei” di Giorgio Pagano. Presentazione alle Grazie

a cura di in data 6 Maggio 2011 – 09:06

Il libro di Giorgio Pagano “La sinistra la capra e il violino”, dopo essere stato presentato alla Spezia, a Genova, a Lerici e a Sarzana, verrà presentato, venerdì 20 maggio alle ore 21, alle Grazie (sala del Convento degli Olivetani, Via Libertà 33). L’iniziativa è dell’Associazione Culturale Posidonia, in collaborazione con l’Associazione Culturale Mediterraneo. Interverranno, oltre all’autore, Giorgio Pizziolo, docente all’Università di Firenze, e Stefano Sarti, presidente regionale di Legambiente.

Il titolo dell’opera rimanda a un quadro di Chagall, “Le Marie”, in cui una capra suona il violino; un invito, nella vita e nella politica, a non ridurre tutto al calcolo e a dare aria  alla fantasia e al sogno, ad avere sempre un orizzonte e a non smarrirsi nella quotidianità. Un invito che, per l’autore, vale più che mai per la sinistra, a livello sia nazionale che locale.

Il volume è diviso in tre parti: una conversazione con Daniela Brancati sulle passioni attuali dell’autore – l’impegno di cooperante in Palestina e in Africa, quello di segretario della Rete delle Città Strategiche e l’impegno associativo e civico in città – e sul rapporto critico tra Pagano e il Pd; la raccolta degli articoli sulla Spezia e sul tema delle città e delle politiche urbane pubblicati in questi anni sul Secolo XIX, organizzati attorno a trenta parole chiave; e l’appendice “Acam. La verità. Diario 1997-2007”, che racconta  in ogni dettaglio la storia dell’azienda e il perché della sua crisi. Le fotografie del libro, raccolte sotto il titolo “Terra Santa 2005-2010”, scattate in Israele e in  Palestina, “testimoniano un impegno personale – scrive l’autore – e soprattutto ricordano a tutti noi il ruolo di pace assegnato dalla storia alla nostra città”.

 L’Associazione Culturale Posidonia e l’Associazione Culturale Mediterraneo hanno organizzato la presentazione, al Convento degli Olivetani delle Grazie, del libro di Giorgio Pagano “La sinistra, la capra e il violino. Trenta parole per La Spezia che vorrei”. L’autore ha risposto alle tante domande postegli da Stefano Sarti, presidente regionale di Legambiente, da Giorgio Pizziolo, docente all’Università di Firenze, e dal numeroso pubblico presente.

Pagano ha così commentato il risultato delle recenti elezioni amministrative: “Il primo vincitore sono state le primarie, che hanno liberato energie straordinarie. Il risultato di Pisapia è dovuto alla sua capacità di rapportarsi con le nuove forme di soggettività politica dal basso sorte in questi anni a Milano sui temi della qualità della vita, dell’ambiente e della difesa degli spazi pubblici. E’ stata premiata una politica capace di connettersi con le energie popolari”.
Il problema -ha aggiunto l’ex sindaco della Spezia- è che non c’è ancora un’alternativa nazionale al  berlusconismo, una proposta politica che va subito costruita dando un ruolo attivo al popolo di sinistra attraverso le primarie, per scegliere leader e programmi”. Pd, Sel e Idv, ha proseguito Pagano, “devono sempre più unirsi e coinvolgere forze della società civile”. E il tema dell’apertura ai moderati?  “Esiste -ha detto Pagano- ma prima bisogna costruire una proposta autonoma della sinistra: non è lo schema a cui pensava il vertice del Pd, ma ormai è imposto dalla realtà elettorale. Non ha più senso aspettare Godot, cioè il terzo polo, bisogna costruire una sinistra nuova, rispondendo a un bisogno diffuso: la sinistra è una necessità sociale e culturale”.

Gran parte della discussione si è concentrata sulla questione ambientale. “La sinistra -ha sostenuto l’autore- deve avere, a differenza di questi anni, una proposta alternativa alla destra soprattutto su due punti: il lavoro e l’ambiente. Fukushima ci dice che non è finita solo l’era del nucleare ma anche un modello di sviluppo, che fa trionfare le merci e soccombere il lavoro, la vita, la biosfera”.
Pagano è stato sollecitato sui principali problemi dell’ambiente e del territorio in provincia..
Sui grandi impianti energetici, Enel e Snam, ha detto: “Il futuro non sta nei grandi impianti, ma nella green economy, cioè risparmio energetico e fonti rinnovabili, che sono una grande occasione di lavoro. A Enel e Eni bisogna chiedere che Spezia diventi un laboratorio sull’energia ricavabile dal mare”.
Questa la risposta alle critiche sul waterfront di Calata Paita. “E’ una grande occasione di riconquista del mare da parte della città. Il territorio italiano si caratterizza per una dialettica tra pubblico e privato e tra innovazione e permanenza dell’eredità ricevuta dalle generazioni precedenti: bisogna evitare che questa dialettica scompaia, che il privato e il nuovo travolgano il pubblico e l’antico”.

Non è mancato un riferimento all’outlet di Brugnato: “Un intero continente di merci si rovescerà nei prossimi anni sull’Italia, il valore tenderà a rifugiarsi in tutto ciò che non è standardizzato, in ciò che è unico, sul patrimonio storico e naturale, sul lavoro di qualità e creativo. L’Italia è il luogo dove possono sorgere nuove economie e nuovi lavori per i giovani: agricoltura biologica, turismo, enogastronomia, artigianato, cultura. Il futuro della Val di Vara e delle nostre colline è questo, l’outlet, non previsto da alcuna pianificazione, consuma territorio e non c’entra nulla con questo modello di sviluppo desiderabile, è un’attività produttiva priva di radicamento e di autonomia”.

E’ possibile scaricare tutto il materiale in formato .ZIP dal seguente link:

Iniziativa con Giorgio Pagano del 20-05-2011

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