“Il Sessantotto, gli anni Sessanta e la musica” con Giorgio Pagano, Maria Cristina Mirabello, Riccardo Borghetti e Claudio Lopresti dei The Cavern Men. Sabato 30 settembre ore 16-19 alla Maggiolina, zona bar
26 Settembre 2023 – 08:44

“Il Sessantotto, gli anni Sessanta e la musica”
con Giorgio Pagano, Maria Cristina Mirabello, Riccardo Borghetti e Claudio Lopresti dei The Cavern Men
Sabato 30 settembre ore 16-19
Maggiolina – zona bar
Sabato 30 settembre si concluderà il giro …

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“Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista” di Dino Grassi, incontro con Giorgio Pagano, Fabrizia Pecunia e Luca Comiti venerdì 15 settembre ore 18 al castello di Riomaggiore

a cura di in data 4 Settembre 2023 – 21:43

Invito

Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista
di Dino Grassi
Incontro con Giorgio Pagano, Fabrizia Pecunia e Luca Comiti
Castello di Riomaggiore – Venerdì 15 settembre ore 18

Prosegue il giro di presentazioni del libro di Dino Grassi “Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista”. Il libro sarà presentato venerdì 15 settembre alle ore 18 al Castello di Riomaggiore.
Giorgio Pagano, curatore dell’opera, dialogherà con il sindaco di Riomaggiore Fabrizia Pecunia e con il segretario generale della CGIL spezzina Luca Comiti.

Dino Grassi (1926-2023) è stato un operaio del Cantiere del Muggiano alla Spezia, per oltre dieci anni segretario della Commissione Interna. Fu poi consigliere regionale del PCI, assessore comunale a Sarzana e assessore provinciale.
Il libro è stato pubblicato da ETS edizioni nell’ambito della collana “Verba manent”, dedicata alle storie di donne e uomini testimoni del loro tempo, spesso impegnati a costruire un mondo più giusto e solidale.
La “memoria” annota la vita lavorativa di Grassi al Cantiere del Muggiano tra il 1940 e il 1980 del secolo scorso. Dai ricordi che mette su carta emerge l’esperienza di una persona, ma anche della comunità che lo accoglie, investita dai grandi eventi storici: il 25 luglio e l’8 settembre 1943; gli scioperi del 1944 e la Resistenza; la ricostruzione del paese e la rottura dell’unità sindacale; la restaurazione degli anni Cinquanta, la caduta del mito di Stalin, la progressiva riscossa operaia dai primi anni Sessanta, l’Autunno caldo e la successiva sconfitta. Alla Spezia, lungo il decennio che va dai primi anni Sessanta ai primi anni Settanta, fu epica la lotta per la salvezza del Cantiere del Muggiano.
La pubblicazione della “memoria” è stata curata da Giorgio Pagano, autore di un’intervista a Grassi e di una Postfazione che completano il libro.
In una fase di rimozione delle vicende del proletariato industriale, la “memoria” di Grassi, insieme all’intervista, ci invitano a indagare le storie di fabbrica e a recuperare la ricchezza politica e culturale allora prodotta, affinché non vada perduto un patrimonio che ancora ci può essere utile.


Il libro di Dino Grassi “Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista” ha suscitato interesse anche a Riomaggiore, dove è stato presentato dal sindaco Fabrizia Pecunia e dal segretario generale della CGIL spezzina Luca Comiti, che hanno dialogato con Giorgio Pagano, curatore dell’opera.
Per Fabrizia Pecunia il libro è “un importante lavoro storico ma anche politico, perché il mondo del lavoro sta tornando indietro rispetto alle conquiste raccontate nel libro, ed emergono sempre più situazioni di sfruttamento”. Sul piano sociale, rispetto ad allora, la situazione è “più complicata”, ed emerge “un incremento della fragilità umana rispetto al mondo di cui Grassi era espressione”, a cui reagire “con la cultura e l’educazione”.
Luca Comiti ha detto che il libro di Grassi “è un libro per le scuole”, che “fa capire la storia dalla seconda metà del Novecento ad oggi, le lotte di una generazione per la conquista della dignità del lavoro, la regressione attuale”. Comiti ha citato come esempio la battaglia vinta dagli ansaldini del Muggiano, raccontata da Grassi, per avere le ambulanze dentro la fabbrica, problema che oggi sussiste ancora. Il segretario della CGIL ha concluso evidenziando l’attualità del messaggio finale di Grassi: “l’invito ai giovani a non abbassare la testa”.
Per Giorgio Pagano il libro “è un appello potente a non esimerci dalla responsabilità fondamentale della nostra epoca: domandarci cos’è diventato il lavoro oggi”: “La figura dell’operaio – che nella società era centrale – è diventata residuale, anacronistica, ma Grassi ha ragione quando dice ‘Gli operai esistono ancora’ e ci fa capire che se questa figura non è più avvertita come un soggetto politico e sociale di rilievo, allora tutto un sistema di conquiste crolla”. Da qui precariato appalti, esternalizzazioni, esuberi, oppressione e sfruttamento: “Abbiamo smarrito la cultura sociale del Novecento, e ciò ci ha portato a tragedie come quella del treno di Brandizzo”. Dobbiamo “reagire alla morte dei lavoratori e del lavoro” ha concluso Pagano, “con un nuovo impegno sindacale, politico, culturale ed educativo: la crisi della politica è la crisi della sinistra, e la crisi della sinistra è dovuta alla perdita della capacità di rappresentare gli operai e il nuovo mondo del lavoro”. Proprio per questo il libro di Grassi, nella situazione attuale, “è un faro nella notte”.

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