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Contro il neoliberismo imperante voterò Potere al popolo

a cura di in data 2 Marzo 2018 – 22:29

Città della Spezia, 2 marzo 2018 – Sono stato a lungo incerto sul voto di domenica. E’ stata un’orribile campagna elettorale, rissosa e demagogica. Da molti anni penso che in questa fase storica sia prioritario l’impegno sociale e civico dal basso: perché solo da una società in movimento può scaturire l’energia per produrre nuove idee e nuove forze. Perché il cambiamento non verrà da dentro questo ceto politico non più credibile, ma da “fuori”.

Tuttavia non ci si può ritrarre dal voto. Il non voto non fa che sanzionare la distribuzione dei seggi secondo quanto stabilito dal voto degli altri cittadini: finisce per diventare un gesto non di protesta ma di conformismo, che non preoccupa minimamente l’establishment dei partiti, anzi.

Il M5S è indubbiamente contro l’establishment. Ho preso in considerazione l’ipotesi di votarlo, e mi sento vicino a molti cittadini indignati che lo votano: è un popolo che deve stare a cuore alla sinistra. Ma non me la sono sentita, perché il movimento è troppo contraddittorio: ha un’anima di sinistra e costituzionale, ma anche una pulsione di destra.
Né mi ha convinto Liberi e uguali, perché è un progetto fatto per chi è “dentro” la politica, incapace di parlare a chi è “fuori”. Serve più voglia di cambiare, più democrazia: per non dare il senso di rattoppare il vecchio, senza niente di nuovo da “fuori”, a scompaginare le carte.

Voterò Potere al popolo, un laboratorio politico e sociale che ha aperto un processo democratico a sinistra. Perché mi sono battuto contro le politiche neoliberiste portate avanti dai governi di centrodestra e centrosinistra di questi anni: contro quella che Potere al popolo definisce “la barbarie che oggi ha mille volti: il lavoro che sfrutta e umilia, la povertà e l’ineguaglianza, i migranti lasciati annegare in mare, i disastri ambientali, i nuovi fascismi, la violenza sulle donne, la crescente repressione, i diritti negati”.

E perché mi riconosco nell’alternativa di società che Potere al popolo propone: una società fondata sulla dignità e i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, sull’eliminazione di ogni discriminazione, sull’affermazione dei diritti delle donne, sul principio di eguaglianza sostanziale, sulla riconquista dei diritti sociali e civili, sulla salvaguardia del patrimonio ambientale, culturale e artistico, sul ripudio della guerra.

Mi riconosco nell’appello del mondo della cultura, primo firmatario Citto Maselli, a votare Potere al popolo, e in particolare nell’appello di Edoardo Salzano a votarlo per “una inequivocabile svolta nelle politiche territoriali”, in un Paese in cui “a guidare le trasformazioni urbane sono state solo le forze economiche di mercato, le rendite immobiliari e finanziarie” e in cui “non vi è mai stata una visione strategica per un uso ecosostenibile e condiviso del territorio”.

Voterò Potere al popolo perché voglio cambiare lo stato delle cose esistenti.

Giorgio Pagano
Cooperante, già Sindaco della Spezia

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