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Giorgio Pagano presenta “Eppur bisogna ardir. La Spezia partigiana 1943-1945” Venerdì 25 Novembre ore 18 a Fivizzano

a cura di in data 24 Novembre 2016 – 09:38
Invito

Invito

GIORGIO PAGANO PRESENTA
EPPUR BISOGNA ARDIR. LA SPEZIA PARTIGIANA 1943-1945
FIVIZZANO, Centro dell’Associazione Dal libro alla solidarietà
Venerdì 25 novembre ore 18

Il libro di Giorgio Pagano “Eppur bisogna ardir. La Spezia partigiana 1943-1945”, dopo le affollate presentazioni alla Spezia, Sarzana, Levanto, Lerici, Sesta Godano, Migliarina, Follo, Valmozzola, Pontremoli, Arcola, Sestri Levante, Massa (Memofest), Genova, Pignone, Monterosso, Massa (Mostra della Resistenza), Groppo di Sesta Godano, Deiva Marina, Vernazza, Framura e Villafranca verrà presentato venerdì 25 novembre alle ore 18 a Fivizzano, nel Centro dell’Associazione Dal libro alla solidarietà (Piazza Medicea, 32). Interverranno Daniele Rossi e Lina Pecini, Presidente e Vicepresidente della Sezione Anpi Casola in Lunigiana-Fivizzano, Carmine Mezzacappa, Presidente dell’Associazione Dal libro alla solidarietà e Maurizio Fiorillo, storico della Resistenza alla Spezia e in Lunigiana. Sarà presente l’autore. Al temine apericena con l’autore, al prezzo di 10 euro. E’ gradita la prenotazione (tel. 320 0953791 340 7509932). L’iniziativa è organizzata dalla Sezione Anpi di Casola in Lunigiana-Fivizzano, dall’Associazione Dal libro alla solidarietà e dall’Associazione Culturale Mediterraneo.
Il libro, edito da Cinque Terre, è una storia della Resistenza nella IV Zona operativa, fatta rivivere attraverso le testimonianze dei protagonisti, le ragazze e i ragazzi di settant’anni fa. “Eppur bisogna ardir” si apre con la prefazione di Donatella Alfonso, giornalista di “Repubblica” e scrittrice, e prosegue con l’introduzione dell’autore e i tre capitoli “La Storia”, “Racconti e ritratti” e “Facio e Laura” (si tratta delle pagine dedicate alle figure di Dante Castellucci “Facio”, partigiano ucciso da altri partigiani, e della sua compagna Laura Seghettini). La Resistenza spezzina si svolse in buona parte in territorio lunigianese, ed ebbe molti partigiani lunigianesi tra i protagonisti principali: da Nello Quartieri “Italiano, a Laura Seghettini di Pontremoli a Edoardo Bassignani “Ebio” di Merizzo. Partigiani spezzini ebbero inoltre un rapporto stretto con la Resistenza nella zona di Fivizzano e Casola, da Renato Iacopini “Marcello” ad Alfredo Contri. Numerosi furono, infine, i partigiani spezzini che morirono nei territori di Fivizzano e Casola: ne parlerà Daniele Rossi, che su questo punto sta effettuando una ricerca.

La conclusione del libro è affidata al saggio “La Resistenza e la sua eredità 1945-2015”, una riflessione su come trasmettere ai giovani la scelta morale e la concezione della politica della Resistenza e su come far sì che l’antifascismo e la Costituzione siano alla base di uno “spazio repubblicano” condiviso da tutti gli italiani. “Oggi -sostiene l’autore- i partiti non ci sono più, o almeno non ci sono più quelli veri, radicati nel popolo. Prima l’eredità della Resistenza cercavano, anche se non ci sono mai riusciti fino in fondo, di trasmetterla loro. Ma oggi? Dobbiamo ripartire dalle persone, dalle donne e dagli uomini semplici che hanno fatto la Resistenza, che sono i protagonisti delle tante piccole storie di questo libro. Ma ripartire anche, più in generale, dalle donne e dagli uomini semplici della nostra storia del dopoguerra e di oggi. Non dai poteri costituiti, ma dai germogli che nascono dal basso, dalla società”.

Il titolo del libro è quello di un verso originario di “Fischia il vento”, la canzone più amata dai partigiani ai monti. Giorgio Pagano spiega così lo spirito che pervade il libro: “L’ardore, inteso come coraggio morale, è il tema di questo libro. Perché, come disse Robert Kennedy, ‘il coraggio morale è merce più rara del coraggio in battaglia o dell’intelligenza’. Settant’anni fa ognuno si trovò solo di fronte alla propria scelta. Ogni partigiano ebbe un suo personale ‘ardir’: da tutte queste storie individuali sorse una storia collettiva. Fu la dimensione morale, che Piero Calamandrei indicava come una sorta di impulso diffuso, generato ‘da una voce sotterranea’, a indicare agli italiani la via della ribellione e del riscatto. Le ombre della Resistenza, che pure ci furono, non scalfiscono la luce della dimensione morale. Il valore del coraggio morale dei partigiani è più che mai attuale in una fase in cui è del tutto assente dalle qualità degli uomini pubblici, sostituito dall’accondiscendenza supina e dalla cedevolezza d’animo. Di coraggio morale abbiamo bisogno per tornare alla politica-virtù contro la politica-cinica tecnica del potere”.

Informiamo dello spostamento delle date di due iniziative inserite nel cartellone autunnale dell’Associazione: la presentazione del libro di Marco Stretti “L’impronta nella storia. La Missione della Spezia nella storia italiana”, a 150 anni dalla nascita della Chiesa Evangelica Battista di via Milano, non si terrà venerdì 25 novembre alle ore 17 al CAMeC ma martedì 6 dicembre alle ore 17 al CAMeC; gli incontri al Liceo Scientifico e a Monterosso sul tema “Primavere e inverni arabi: la crisi dello stato, il fondamentalismo, gli scenari regionali e internazionali”, con Gian Paolo Calchi Novati, docente all’Università di Pavia, non si terranno venerdì 2 dicembre ma lunedì 12 dicembre, alle 10,30 al Liceo Scientifico e alle 17 nella sala consiliare di Monterosso.

 


La presentazione di “Eppur bisogna ardir. La Spezia partigiana 1943-1945” a Fivizzano è stata innanzitutto l’occasione per ricordare il forte legame tra la Resistenza spezzina e quella del Comune lunigianese. Undici partigiani spezzini morirono a Fivizzano e a Casola, come ha ricordato il presidente della sezione Anpi di Casola in Lunigiana-Fivizzano Daniele Rossi. Tra questi Ottavio Manfroni, che combatté in Lunigiana e fu ucciso dai nazifascisti dopo l’incendio del paese di Mommio, il 5 maggio 1944 nei pressi del passo del Cerreto. Il suo nome di battaglia “Spezia”, anzi “Speza” in dialetto, venne in seguito assunto dalla III Brigata Garibaldi della Divisione Lunense.

Dopo i saluti di Lina Pecini dell’Anpi e di Carmine Mezzacappa dell’Associazione Dal libro alla solidarietà, è intervenuto lo storico Maurizio Fiorillo: il libro di Pagano, ha detto, “è un libro di storia ed è anche una riflessione sull’oggi”, ed è insieme “un libro di memorie, che utilizza i ritratti e i racconti per illuminare gli aspetti multiformi della Resistenza e restituirne l’umanità, senza paura di mostrare anche gli aspetti più negativi”. Il libro è infine “una riflessione sull’identità dell’Italia repubblicana, sulle responsabilità dell’anticomunismo ma anche del Pci, sull’eclisse dell’antifascismo e dei partiti”. Giorgio Pagano ha così concluso: “Dopo la fine della prima Repubblica, quella dei partiti antifascisti e dell’arco costituzionale, è fallita anche la seconda, quella del maggioritario e dei partiti personali. Non possiamo che ripartire dal ‘patriottismo costituzionale’. Nei momenti di smarrimento e di crisi abbiamo bisogno di garanzie di protezione da un potere politico intrusivo. Essere ‘i nuovi patrioti della Costituzione nata dalla Resistenza’ significa stare dalla parte di chi vuole non conservare ma cambiare un presente inaccettabile”.

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