Presentazione alla Spezia di “Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista” di Dino Grassi – Venerdì 5 aprile ore 17 alla Biblioteca Civica Arzelà di Ponzano Magra
28 Marzo 2024 – 08:58

Presentazione alla Spezia di“Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista”di Dino GrassiVenerdì 5 aprile ore 17Biblioteca Civica Arzelà – PONZANO MAGRA
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Il mio impegno per la Regione tra principi e responsabilità

a cura di in data 28 Marzo 2015 – 15:42

La Repubblica – Il Lavoro, 25 marzo 2015 – I due interventi di Vittorio Coletti (8 e 22 marzo) stimolano una discussione vera sulla sinistra ligure. Concordo con lui su un punto, che non sottovaluto affatto perché è al centro del mio pensiero e del mio agire: la crisi della politica e la vittoria ideologica del neoliberismo hanno una radice non solo nel tradimento della classe dirigente della sinistra ma anche nella cultura delle persone, per cui serve un cambiamento non solo dall’alto ma anche e soprattutto dal basso, una “rivoluzione civica”. Non c’è dubbio: l’ideologia neoliberista ha plasmato l’intera società, per cui oggi tutti i rapporti, con gli altri e perfino con se stessi, sono orientati al principio mercantile del guadagno. Fu questa consapevolezza, quando nel 2007 finii il mio mandato da Sindaco, a portarmi alla scelta di abbandonare i partiti e di dedicarmi all’impegno sociale, civico, culturale dal basso: portare il pensiero critico nelle scuole con l’Associazione Culturale Mediterraneo, per fare un solo esempio. Questo è agire politico. Ecco perché, come ricorda Coletti, “io non sono mai andato via”. Ho fatto politica partendo dal basso, dalle persone, dalle associazioni, dalle spinte sociali e culturali a cambiare questa società così ingiusta. Ho sempre cercato di farlo, ma negli ultimi otto anni della mia vita l’ho fatto ancora di più. Il che mi ha cambiato molto, credo in meglio, perché mi sono ritrovato con persone che praticano l’intelligenza e la sensibilità in un modo che nei partiti non c’è più.

Non ho mai rinunciato a pensare, tuttavia, che si possa agire anche dall’alto, nei partiti, nelle istituzioni: ma questi mondi devono aprirsi alla società, alle associazioni, alla vita reale delle persone. Il lavoro politico dall’alto non può non essere anche un lavoro dal basso, cioè sociale, di radicamento e di rappresentanza sociale e delle persone. Partiti e istituzioni devono quindi cambiare radicalmente. Quando ho dato la disponibilità a candidarmi a Presidente della Regione avevo in mente proprio questo: dar vita a una coalizione civile, sociale e popolare, che vada a “svegliare” la società ligure e la renda protagonista di una grande stagione di cambiamento. Alla “rivoluzione civica” di cui parla Coletti vorrei quindi lavorare unendo l’impegno dall’alto e dal basso. Al mio progetto se ne è contrapposto un altro, teso a unire alcuni partiti di sinistra: lo rispetto, ma lo vedo troppo poco collegato alla società, alla ricerca appassionata di tutto ciò che nella società si muove contro la competizione e per la condivisione, contro la cementificazione e per la bellezza, contro l’illegalità e per la giustizia. Ecco, io vorrei portare “al potere” queste voci. Coniugando, come chiede Coletti, etica dei principi ed etica della responsabilità. Io voglio esercitare il massimo di immaginazione politica e morale e al tempo stesso voglio prendere sul serio il senso della realtà e il senso della possibilità. Ma non voglio agire solo sulla base dell’etica della responsabilità: se non è unita all’etica dei principi, si finisce, come è successo alla sinistra ligure in questi anni, per accettare ogni compromesso e per assomigliare troppo agli altri.

Sul piano dei programmi e dei valori, e a volte anche su quello morale.

Giorgio Pagano

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