Presentazione alla Spezia di “Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista” di Dino Grassi – Venerdì 5 aprile ore 17 alla Biblioteca Civica Arzelà di Ponzano Magra
28 Marzo 2024 – 08:58

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Ripensare le regioni. La Liguria

a cura di in data 17 Ottobre 2014 – 08:36
Ripensare le Regioni La Liguria

Ripensare le Regioni
La Liguria

Venerdì 24 ottobre, all’Urban Center (sotto il Teatro Civico), verrà presentato, a cura dell’Associazione Culturale Mediterraneo, il numero 3/2014 della rivista “in Europa” dedicato al tema “Ripensare le Regioni. La Liguria”. La pubblicazione ha l’obbiettivo, grazie ai numerosi contributi e proposte in essa contenute, di suscitare una discussione sia sul tema più generale della riforma dei poteri regionali e locali in Italia, sia sul tema più specifico della crisi della Liguria e del suo superamento. Che ci sia una crisi delle Regioni è indubbio: non a caso il Senato, mentre decideva nelle scorse settimane di istituire il Senato delle autonomie, ha scelto contemporaneamente di mortificare le autonomie stesse riportando allo Stato, con la riforma del Titolo V della Costituzione, funzioni importanti trasferite nel 2001 alle Regioni. Scelta che è innanzitutto il frutto di una crisi della funzione programmatoria e legislativa delle Regioni. Le quali si trovano in piena crisi di identità, anche per altre riforme avvenute o in corso, che le obbligano a un ripensamento di ruolo: dalla costituzione della Città metropolitana alla trasformazione (e forse abolizione) delle Province, fino alla nascita delle Unioni dei Comuni.

La rivista declina la riflessione su questo tema affrontando la questione della specifica crisi di identità della Regione Liguria, dovuta al suo “eccesso di orizzontalità – linearità”, cioè di frammentazione e scarsa coesione interna , e al suo “deficit di verticalità”, cioè di rapporti sia con il Nord e l’Europa che con il Mediterraneo. Una crisi dovuta anche al declino di un modello di sviluppo economico in cui ha avuto un ruolo chiave, oltre all’industria tradizionale, la speculazione immobiliare, nonché all’esaurimento di un modo di governare, messo ben in luce dalla vicenda Carige. Sono tanti gli apporti contenuti nella rivista che si propongono di offrire spunti alla svolta necessaria: i temi affrontati vanno dal rapporto con l’Europa a quello sul Mediterraneo, dal nuovo modello di industria e di impresa all’informazione e comunicazione, dalla cultura e dall’industria creativa all’innovazione nel welfare, dall’Università all’ambiente e alle infrastrutture.

Tra gli autori numerose personalità della cultura e della politica ligure, e non solo: Ezio Andreta, Luigi Barone, Sergio Cofferati, Enrico Da Molo, Anna Giacobbe, Carlotta Gualco, Enrico Morando, Nino Oliveri, Giorgio Pagano, Pier Paolo Puliafito, Carlo Rognoni, Bruno Sessarego, Roberto Speciale e Stefano Zara. Gli autori ne discuteranno con Giorgio Bucchioni, presidente Confindustria, Marco Grondacci, giurista ambientale, e Nadia Maggiani, segretaria Uil, oltre che con tutti i cittadini interessati. Sono stati invitati tutti coloro che hanno già manifestato l’intenzione di candidarsi alla Presidenza della Regione Liguria: Raffaella Della Bianca, Raffaella Paita e Alberto Villa.

L’Associazione informa inoltre che la presentazione del libro di Giuseppe Civati “Qualcuno ci giudicherà” si terrà, anziché lunedì 20 ottobre alle ore 21 al Centro Allende, lunedì 3 novembre alle ore 21 all’Urban Center.


 

L’Associazione Culturale Mediterraneo ha presentato all’Urban Center il numero 3/2014 della rivista “in Europa”, dedicato al tema “Ripensare le Regioni. La Liguria”. La rivista ospita molti contributi di personalità della cultura e della politica liguri, con l’obbiettivo di aprire un dibattito vero, finora assente, sul ruolo delle Regioni, e della Liguria in particolare. Il presidente del “Centro in Europa” Roberto Speciale ha così sintetizzato i temi del dibattito: “Il ruolo delle Regioni va ripensato. E’ stato un ruolo importante in passato, ma ora è venuto meno: le Regioni hanno smarrito la loro missione originaria di enti legislativi di programmazione, per dedicarsi alla gestione. In molti casi si sono ridotte a fare la piccola corruzione: vuol dire che l’istituzione ha perso la missione. Ecco perché Renzi ha avuto buon gioco, in questi giorni, a varare tagli massicci alle Regioni”. Secondo Speciale è giusto semplificare per ridurre i costi e decidere meglio: l’articolazione Stato- Regioni – Comuni è ottimale, ma c’è bisogno di una riflessione sulla nuova identità delle Regioni che invece manca ancora. Speciale ha così proseguito: “La Liguria è un territorio fragile e limitato, che deve superare i suoi problemi di scarsa coesione interna -è assurdo, per fare un esempio, che i porti di Genova e Savona non si uniscano per resistenze municipalistiche- ma anche di isolamento e di scarse relazioni con l’esterno, sia il Nord che il Mediterraneo”. Quel che serve, ha concluso Speciale, è una “strategia condivisa”, il che significa “saper fare delle scelte, selezionare priorità, come la ricerca e le nuove tecnologie e come l’economia del mare, e concentrare su di esse risorse ed energie”. Dopo gli interventi di alcuni autori della rivista, il presidente di Confindustria Giorgio Bucchioni ha accusato le Regioni di “essere diventate delle satrapie” spezzando una lancia a favore delle macroregioni, e ha posto l’accento sul problema a suo avviso principale: “la Liguria si sta progressivamente deindustrializzando”. Nadia Maggiani, segretaria della Uil, ha parlato della necessità di “superare le Regioni come centri di spesa incontrollati” e di procedere speditamente verso le Unioni dei Comuni, mentre ha espresso dubbi sul fatto che le Province riformate costino di meno. La Liguria, ha concluso, “è troppo piccola, con l’istituzione della Città metropolitana di Genova le altre realtà sono diventate marginali”: quindi “le relazioni con le Regioni vicine sono per esse, a questo punto, obbligate”.

Su www.associazioneculturalemediterraneo.com sono pubblicati i testi integrali dei contributi di Beppe Pericu, Carlotta Gualco, Giorgio Pagano, Roberto Speciale e Stefano Zara.

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