Presentazione alla Spezia di “Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista” di Dino Grassi – Venerdì 5 aprile ore 17 alla Biblioteca Civica Arzelà di Ponzano Magra
28 Marzo 2024 – 08:58

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Per la liberazione di Marwan Barghouti e dei prigionieri palestinesi

a cura di in data 15 Maggio 2014 – 13:00

COMITATO DIALOGHI DI PACE IN MEDIO ORIENTE COORDINAMENTO FREEDOM FLOTILLA

PER LA LIBERAZIONE DI MARWAN BARGHOUTI E DEI PRIGIONIERI PALESTINESI

Venerdì 23 maggio alle ore 21
LUISA MORGANTINI alla  Biblioteca Beghi

Il Comitato Dialoghi di Pace in Medio Oriente, costituito dal Comune della Spezia, dall’Arci, dall’Associazione Culturale Mediterraneo, dalla Caritas Diocesana e dal Gruppo Azione Nonviolenta, e il Coordinamento Freedom Flotilla La Spezia e Massa Carrara, in collaborazione con l’associazione Januaforum, organizzano venerdì 23 maggio alle 21, nella sala della Biblioteca Beghi alla Spezia, via del Popolo 61, l’incontro su “La campagna internazionale per la liberazione di Marwan Barghouti e dei prigionieri palestinesi lanciata dalla cella di Nelson Mandela in Sudafrica”. Interverrà Luisa Morgantini, già vicepresidente del Parlamento europeo.

La campagna è stata lanciata dalla cella di Robben Island, dove trascorse tanti anni della sua vita Mandela, condannato dal governo razzista sudafricano, per le sue lotte. Le stesse lotte di Marwan Barghouti, che ha passato ormai 19 anni della sua vita in carcere. La campagna vuole dare voce alla causa dello Stato palestinese e in modo particolare alla condizione di detenzione dei prigionieri palestinesi: sono oltre 5.000, restano in carcere anno dopo anno senza processo e senza accuse, secretate per ragioni “di sicurezza”. Il volto della campagna è quello di Marwan Barghouti, definito da molti il “Mandela palestinese”. E’ stato il primo parlamentare a essere arrestato dalle forze israeliane. Nel giugno del 2004 è stato condannato a cinque ergastoli. Ha sostenuto che il popolo palestinese possa, secondo il diritto internazionale, difendersi rispondendo con azioni anche militari all’occupazione israeliana, al furto delle terre, delle risorse e della vita, ma non ha mai difeso attacchi suicidi contro i civili. La campagna si ispira a quella che ha coinvolto il mondo intero per la liberazione di Mandela. Hanno già aderito cinque premi Nobel per la Pace, tra cui Desmond Tutu, intellettuali e politici. In Italia, alla campagna promossa da Assopace Palestina e Fondazione Internazionale Basso, hanno già aderito tra gli altri Cgil, Fiom, Libera, Arci, Rete della Pace e personalità come don Luigi Ciotti, Gino Strada, Moni Ovadia, Andrea Camilleri, Ettore Scola. Obbiettivo della campagna è anche avere molti Comuni che conferiscano a Barghouti la cittadinanza onoraria, come hanno già fatto il Comune di Palermo e, in Francia, oltre 40 Comuni. In occasione del lancio della campagna in Sudafrica Barghouti ha scritto una lettera dal carcere, in cui si legge: “Quando vi verrà chiesto da che parte state scegliete sempre la parte della libertà e della dignità contro l’oppressione, dei diritti umani contro la negazione dei diritti, della pace e della convivenza contro l’occupazione e l’apartheid. Solo così si può servire la causa della pace e agire per il progresso dell’umanità”.

Marwan Barghouti (foto www.assopacepalestina.org)

Marwan Barghouti (foto www.assopacepalestina.org)

Luisa Morgantini, presidente di Assopace Palestina, già vicepresidente del Parlamento europeo, ha presentato, alla biblioteca Beghi, la campagna internazionale per la liberazione di Marwan Barghouti e di 5000 prigionieri palestinesi, in carcere senza processo e senza accuse, secretate “per ragioni di sicurezza”. L’iniziativa è stata organizzata dal Comitato Dialoghi di Pace in medio Oriente, che comprende il Comune della Spezia, l’Arci, l’Associazione Culturale Mediterraneo, la Caritas e il Gruppo Azione Nonviolenta, e dal Coordinamento Freedom Flotilla. Ha collaborato l’associazione Januaforum. In Italia hanno già aderito il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, la madre di Vittorio Arrigoni Egidia Baretta, Moni Ovadia, don Luigi Ciotti, Gino Strada, uomini politici come Guglielmo Epifani e Nichi Vendola, sindacalisti come Susanna Camusso e Maurizio Landini, registi come Ettore Scola e Citto Maselli. Barghouti fu il primo parlamentare palestinese a essere arrestato. “Non difendiamo un terrorista, Barghouti non ha mai ucciso nessuno, ma un uomo di pace, amatissimo dai palestinesi per il suo impegno contro la corruzione”, ha detto la Morgantini.

L’appello per la sua liberazione è partito dalla cella di Robben Island, dove scontò i suoi anni di carcere uno dei più grandi simboli di libertà del nostro tempo, Nelson Mandela, per sottolineare come la discriminazione portata avanti per anni da Israele in Palestina nulla abbia di meno di ciò che i neri hanno subito in Sud Africa durante l’apartheid. “Così come il rilascio di Mandela e dei prigionieri anti-apartheid ha aperto la strada alla libertà, pace e riconciliazione in Sud Africa -scrive la moglie di Barghouti, Fadwa- così il rilascio di Marwan e di tutti i prigionieri palestinesi sarà fondamentale per raggiungere questi scopi. La libertà è precondizione di pace”. Aderire alla campagna, ha proseguito la presidente di Assopace Palestina, significa anche ribadire alla comunità internazionale e al nostro Governo che l’occupazione della Palestina è stata dichiarata illegale da ben 87 risoluzioni dell’Onu, che il muro costruito in Cisgiordania che attraversa i Territori Palestinesi è stato condannato dall’Assemblea Generale dell’Onu e dalla Corte di Giustizia Europea, e che il Consiglio dei Diritti Umani dell’Onu ha lanciato un appello in cui si intima a Israele “di fermare tutte le attività di insediamento senza precondizioni e avviare un processo di ritiro di tutti i coloni dai Territori”.

La Morgantini ha concluso accennando ai “grandi fatti nuovi che stanno accadendo in Palestina”, “l’unità tra Fatah e Hamas, con il superamento della lotta fratricida” e “lo sviluppo di forme di resistenza nonviolenta e di disobbedienza civile, che sono atti di estremo coraggio da parte dei palestinesi”; e alle battaglie ”delle tante voci critiche esistenti in Israele, nonostante la trasformazione sociale e culturale del Paese provocata dall’immigrazione, russa in particolare”. La linea “due popoli, due Stati” è l’unica possibile, anche se la strada è lastricata di difficoltà.

RASSEGNA STAMPA:
icona-pdf Rassegna stampa – iniziativa MORGANTINI

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