Per un golfo di pace, lavoro e sostenibilità “Riflettiamo sul progetto Basi Blu” – Sabato 13 aprile ore 17 alla Sala conferenze di Tele Liguria Sud
10 Aprile 2024 – 20:59

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5a campagna annuale Open Shuhada Street

a cura di in data 24 Febbraio 2014 – 10:23

21-25 febbraio 2014 per i diritti dei Palestinesi

Il 25 Febbraio 2014 ricorre l’anniversario del massacro di Palestinesi in preghiera, compiuto dal colono di Kiryat Arba, Baruch Goldstein, nella moschea della Tomba del Patriarca a  Hebron.
Risultato del massacro è stato un accordo tra Israele e l’ANP (Autorità Nazionale Palestinese) che lascia la città vecchia di Hebron sotto il controllo militare israeliano.
Per la “sicurezza” dei coloni illegali, Shuhada Street è chiusa per auto e pedoni palestinesi.
Da cinque anni, ogni anno, contemporaneamente alle manifestazioni che si tengono in Palestina, si manifesta anche a livello internazionale affinché venga riaperta ai Palestinesi la strada centrale della città.

Martedì 25 febbraio 2014 dalle 17:00 alle 18:30
Piazza Mentana – La Spezia
manifestazione di sostegno all’evento

Comitato Dialoghi di Pace in Medio Oriente
Comune della Spezia – ARCI – Associazione culturale antirazzista “L’incontro” Associazione culturale Mediterraneo – Assopace Palestina – Caritas diocesana Coordinamento Freedom Flotilla – Gruppo di Azione Nonviolenta

La campagna “Open Shuhada Street” (OSC) è promossa da Youth Against Settlements, un gruppo di attivisti palestinesi che cerca di porre fine alle attività di colonizzazione israeliana in Palestina (edificazione ed espansione degli insediamenti) attraverso la lotta popolare nonviolenta e la disobbedienza civile. Organizza un giorno di solidarietà internazionale coi residenti palestinesi di Hebron. La campagna iniziò nel 2010 a Hebron e le azioni di solidarietà internazionale ebbero luogo in numerose città in giro per il mondo.
Shuhada Street costituiva la principale strada per i residenti palestinesi, un luogo di commerci e mercato molto attivo nella città palestinese di Hebron/Al Khalil. Oggi, poiché Shuhada Street è circondata dall’insediamento colonico illegale di Hebron, la strada è chiusa al movimento dei Palestinesi e si presenta, in pratica, come una strada fantasma, a cui solo gli Israeliani e i turisti possono accedere.
Le forze israeliane di occupazione chiusero Shuhada Street ai veicoli palestinesi nel 1994, a seguito del massacro di 29 Palestinesi, colpiti a morte durante la preghiera nella moschea di Abramo per mano del colono israelo-americano Dott. Baruch Goldstein. Poi nel 2000 impedirono anche il passaggio pedonale ai 200.000 residenti palestinesi, al fine di fornire la sicurezza a 600 coloni illegali che occupano il centro di Hebron. Più di un migliaio di proprietari sono stati costretti a chiudere i loro negozi, a causa dei checkpoint e delle chiusure, mentre 15.000 residenti palestinesi sono stati spinti a fuggire dalle loro case del centro. Allo stesso tempo, i coloni illegali si godono la libertà di movimento nelle strade chiuse e sono protetti dalle forze d’occupazione.
Malgrado un processo ed un’ammissione da parte del governo israeliano dicano che ciò è illegale, la strada è ancora chiusa ai Palestinesi 20 anni più tardi. Stiamo focalizzando la nostra attenzione su Shuhada Street, come un simbolo del problema degli insediamenti, della linea politica di separazione a Hebron/Al Khalil e nell’intera Cisgiordania, dell’assenza di libertà di movimento, e dell’occupazione in generale.
Il 25 febbraio 2014 attivisti ed organizzazioni di tutto il mondo si uniscono in solidarietà con i residenti palestinesi di Hebron/Al Khalil, attraverso proteste locali ed azioni che richiedano l’apertura di Shuhada Street ai Palestinesi e la fine dell’occupazione israeliana!

per contatti in Italia, Luisa Morgantini
email: lmorgantiniassopace@gmail.com

Volantino in formato PDF: FronteRetro.

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