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Un comune più aperto ai cittadini

a cura di in data 4 Ottobre 2009 – 17:18

Il  Secolo  XIX – 4  ottobre  2009 – Ogni martedì gli uffici comunali che svolgono attività per il pubblico saranno aperti dalle 8 alle 18. E’ un piccolo grande segnale: il Comune continua a cambiare per essere sempre più vicino ai bisogni dei cittadini e ai loro tempi di vita. Un riconoscimento di questo impegno è venuto nei giorni scorsi con la certificazione di qualità ottenuta da tre uffici comunali: l’Ufficio Relazioni con il Pubblico, lo Sportello Unico per le Imprese e lo Sportello Edilizia. Cresce sempre più l’attenzione alla qualità del servizio e alla soddisfazione del cittadino.
Il mio lavoro mi porta a contatto con i Comuni italiani. Devo dire che questa cultura del servizio vicino ai cittadini ci contraddistingue positivamente rispetto a molte altre realtà. E che ci viene riconosciuta  altrove: abbiamo “buona fama”. E’ il frutto dell’impegno di tanti.
Ricordo la situazione quando, nel 1997, divenni sindaco. C’erano 22 dirigenti tutti “pari grado” e, “sotto” di loro, pochissime posizioni organizzative intermedie. Nominammo un Direttore Generale e i Direttori delle aree tematiche fondamentali dell’ente. Il numero dei dirigenti si dimezzò in pochi anni, mentre si ampliò quello dei quadri intermedi. Cominciammo a funzionare come un’azienda. Ma senza precariato, perché portammo ad esaurimento una lunga stagione con la stabilizzazione occupazionale di molti lavoratori. La gestione del personale e delle risorse portò sempre più a un modo di lavorare non per procedure ma per obbiettivi e progetti. L’ investimento in formazione dei lavoratori fu consistente. Creammo società di scopo -per il sistema delle entrate, della mobilità e della sosta, dell’impiantistica sportiva- e modelli innovativi di organizzazione dei servizi. Nacquero quegli sportelli che hanno avuto la qualità certificata.
Molto resta da fare. Infatti l’impegno riformista prosegue, con il Piano dell’innovazione e della semplificazione, che comprende azioni di sburocratizzazione, la diffusione delle tecnologie informatiche e l’ obbiettivo di un unico sportello polifunzionale.
L’innovazione del Comune ha visto protagonisti lavoratori e sindacati. Abbiamo concertato, senza un’ora di sciopero. C’è bisogno, con la crisi economica, di servizi sempre più efficienti alle persone dei ceti più deboli e alle imprese, e di un rinnovamento continuo: ecco perché vanno messe insieme le esigenze di chi ha bisogno dei servizi e di chi nei servizi lavora e vuole lavorare sempre meglio. Altro che sindacati conservatori e dipendenti “fannulloni”. Certo, l’assenteismo c’è e va combattuto, ma la grande maggioranza dei lavoratori fa il suo dovere, e in molti casi in modo eccezionale.
Quello che mi ha più infastidito delle polemiche scoppiettanti del ministro Brunetta, è il guardare alle pagliuzze prima che alle travi. Quest’estate la Corte dei Conti ha denunciato che circa un 4% del Pil (50-60 miliardi) viene risucchiato nel vortice della corruzione. E che all’erario è sottratto, con l’evasione fiscale, un centinaio di miliardi l’anno. Pensate quante cose si potrebbero fare con questi soldi. Sono due questioni che riguardano l’impianto e il modo di operare della burocrazia e dello Stato. Una pessima conduzione della pubblica amministrazione, per combattere la quale si fa ben poco. Anzi, con lo scudo fiscale si dà una medaglia agli evasori. Il nemico è solo il dipendente furbetto che va a fare la spesa in orario di lavoro. Giusto perseguirlo, ma i veri nemici, come ci spiega la Corte dei Conti, sono altri.

lontanoevicino@gmail.com

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