Presentazione alla Spezia di “Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista” di Dino Grassi – Venerdì 5 aprile ore 17 alla Biblioteca Civica Arzelà di Ponzano Magra
28 Marzo 2024 – 08:58

Presentazione alla Spezia di“Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista”di Dino GrassiVenerdì 5 aprile ore 17Biblioteca Civica Arzelà – PONZANO MAGRA
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Sorriso Francescano e il nuovo welfare

a cura di in data 12 Ottobre 2008 – 09:25

Il Secolo XIX – 12 ottobre – Ho visitato nei giorni scorsi lo “Sporting club” da poco inaugurato dai frati del Sorriso Francescano. E’ stata l’occasione per rivedere due cari amici, Padre Lorenzo e Suor Candida, e per apprezzare le novità che mi hanno mostrato: nuove pagine di una lunga storia di impegno civile ed ecclesiale.
Innanzitutto l’area sportiva: campo da calcetto, campetto polivalente, spazio giochi e ristorante. Un bellissimo centro di aggregazione per tutta la città. E’ stato costruito al posto dei vecchi campi sportivi che Padre Dionisio, anima del Sorriso per oltre quarant’anni, realizzò dopo l’acquisto e il restauro di villa Podestà, diventata nel 1959 “Casa del fanciullo” per i bambini poveri. I terreni vicini, acquistati per costruirvi la “Casa”, non servivano più allo scopo originario, e il frate li destinò a campi sportivi. Tutto fu finanziato con il contributo degli spezzini, popolo all’ apparenza  disincantato ma in realtà generoso e solidale,  a quel frate con la barba che raccoglieva soldi dappertutto. Lo ricordo al Picco, negli intervalli delle partite, a lanciare caramelle e  a ricevere monete e qualche banconota…
C’è, poi, un’altra novità nell’impegno del Sorriso per i diritti della persona: finora, nelle mie visite,  avevo visto i bambini, questa volta ho visto le madri con i loro figli. I bambini che vedevo sono tornati con i loro genitori o sono in affido o in adozione. Il Sorriso è diventato “comunità madre-bambino”: offre protezione a madri in difficoltà. Madri sole con i loro bambini, soprattutto separate, senza lavoro o precarie, a cui vengono forniti percorsi di accompagnamento alla formazione e al lavoro, quindi all’autonomia, e sostegno nelle capacità genitoriali. I prossimi passi saranno la trasformazione della scuola in disuso in un’altra “comunità madre-bambino” e la creazione di un laboratorio per il riciclaggio di vestiti usati che, grazie al microcredito, possa raggiungere l’indipendenza economica.
La svolta è stata concordata con il Comune, che a sua volta, nei giorni scorsi, ha aperto una struttura in via XX Settembre per donne sole con figli minori. Hanno collaborato le donne della Croce Rossa,
e nella gestione sono impegnate due cooperative sociali. E’ un servizio meno “controllato”, dove c’è più autonomia, perché dedicato a donne con situazioni di vita meno complicate rispetto a quelle ospitate dal Sorriso. Anche il Comune ha nuovi progetti: l’ex scuola del Limone ospiterà, in un piano, anziani soli e, nell’altro, donne sole con bambini.
Sono tutti segni della capacità di rispondere alle nuove povertà. Cresce una povertà legata alla solitudine e al rimanere indietro nella corsa della vita: colpisce  soprattutto le donne  separate, o vedove, con figli a carico. Ma anche i padri separati, che a volte non ce la fanno a pagare gli alimenti, gli anziani soli, le famiglie monoreddito.
Sono segni, inoltre, che nel campo del welfare ha preso corpo una nuova concezione del pubblico, che non è più solo lo Stato o il Comune, ma l’insieme coordinato degli interventi delle istituzioni, dell’economia associativa, del privato sociale. Solo così si allarga l’offerta dei servizi e se ne migliora la qualità. Vinceremo la sfida della lotta alle povertà solo se crescerà ancora questa collaborazione creativa.

lontanoevicino@gmail.com

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